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Il sindaco Brugnaro: «Uniti nel difendere il Bosco dello sport»

La Commissione europea ha chiesto chiarimenti sulla realizzazione dell'opera che comprende il nuovo stadio e un'arena

I dubbi della Commissione europea sulla realizzazione del "Bosco dello sport" con i fondi del Pnrr preoccupano il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «È una situazione che nessuno si augurava - ha detto oggi, 28 marzo, commentando la vicenda - ma sono fiducioso: la cosa buona di questa faccenda è che l'Italia è unita nella difesa delle opere da fare». Secondo il sindaco, infatti, la Commissione europea «semplicemente vuole ulteriori chiarimenti» su progetti «che sono già pronti, già partiti e che hanno già avuto il benestare» dell'istituzione in passato.

ll Bosco dello sport è un progetto, del valore complessivo di 308 milioni di euro, per la creazione di una cittadella con stadio, arena e ampio polmone verde nella zona di Tessera. Oltre a questa opera, da quanto emerso, le perplessità dell'Europa riguardano anche altre opere sportive italiane, tra le quali la ristrutturazione dello stadio Franchi di Firenze. «Abbiamo deciso tutti insieme di resistere - spiega ancora il primo cittadino -. Ieri sono stato al telefono con il ministro Fitto, che ha chiesto un altro mese di tempo per fornire spiegazioni alla Commissione. Il governo italiano supporta i progetti, perché ha già dato il consenso a questa sfida». Per Brugnaro, «è assurdo fermare quelle poche cose che stanno andando avanti», non solo in ambito sportivo « ma anche i porti e altri progetti. In questo mese - aggiunge - confido che il governo riuscirà a intervenire e sarà aiutato dalle città e dall'Anci in maniera trasversale».

A livello locale, le voci contrarie al Bosco dello sport non mancano: «Proprio stamattina - spiega il sindaco - ci hanno notificato il ricorso di Italia Nostra rivolto a tutti: Comune, Città metropolitana, Regione, Governo, anche la Reyer». La notizia del provvisorio stop all'opera è stata accolta con soddisfazione da una parte dell'opposizione, da sempre ostile al progetto. «I fondi del Pnrr per la rigenerazione urbana vanno investiti in rigenerazione urbana, non in un nuovo stadio e in un’arena per concerti - commenta il consigliere di minoranza Giovanni Andrea Martini -. Il tema è come gli enti locali chiedono fondi e decidono investimenti che alterano gli equilibri dei territori e producono maggiori vantaggi per i privati che per i cittadini. Abbiamo inviato due lettere direttamente alla presidente Ursula Von der Leyen, convinti che saremmo stati ascoltati. E così è stato».

Il fatto che le risorse del Pnrr siano a rischio, secondo Tommaso Bortoluzzi e Monica Sambo del Pd, «non stupisce» perché «questo tipo di investimenti, sui quali abbiamo sempre espresso le nostre perplessità, non si possono realizzare esclusivamente con denaro pubblico». «Le stesse disponibilità del Pnrr - aggiungono - potevano essere investite sulla riqualificazione di molte aree attraverso progetti di rigenerazione urbana».

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