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Cronaca

Uccelli di specie protetta finiscono a tavola al ristorante. Bracconaggio: 6 denunce

Sequestrati nell'ambito di un'operazione antibracconaggio due fucili e 9.730 munizioni e trovati 24 esemplari di animali morti

Sei persone denunciate, due fucili, 9.730 munizioni sequestrati e 24 esemplari di animali morti. E' l'esito di un'operazione condotta dai carabiniri Cites, in collaborazione con le associazioni Cabs e Lipu, mirata a reprimere fenomeni di bracconaggio nel Delta del Po e nella Laguna di Venezia.

I controlli dei militari forestali si sono concentrati anche all’interno delle valli ed aziende faunistiche venatorie, dove, oltre all’abbattimento di un’oca selvatica, specie protetta ai sensi della legge sulla caccia e pertanto non cacciabile, sono state trovate, all’interno di una casa di caccia, 9.694 cartucce da caccia di vario calibro, cariche a pallini, detenute da due persone senza la prescritta licenza.

I carabinieri hanno posto particolare attenzione alla tracciabilità della selvaggina servita all’interno degli esercizi di ristorazione, rilevando, in particolare, che uno di questi proponeva ai clienti pietanze a base di specie protette, tra cui alzavole, non commercializzabili ai sensi della legge quadro sulla caccia. Il Delta del Po è uno dei sette black spot individuati dal “Piano d’Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, punti caldi del bracconaggio italiano, che vedono impegnati numerosi militari del in specifiche campagne antibracconaggio a tutela del patrimonio avifaunistico dello Stato.

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