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Brugnaro sull'Olocausto: "C'è un nesso tra la follia della Shoah e il terrorismo in Europa"

Il sindaco di Venezia ha presenziato e parlato al Teatro Goldoni durante la mattinata che la città ha voluto dedicare al ricordo della tragedia e delle sua vittime

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha preso parte nella mattinata di domenica alla cerimonia cittadina del Giorno della memoria, tenutasi sul prestigioso palco del teatro Goldoni di Venezia. Sul palco, accanto al primo cittadino, il presidente della Comunità ebraica, Paolo Gnignati.

La data ufficiale e internazionale per la Giornata della Memoria è quella del 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il Comune di Venezia, città storicamente legata al mondo ebraico, ha tuttavia deciso di dedicarle un'ulteriore spazio. Un gesto importante, come quelli di cui parla il primo cittadino nel suo discorso alla platea: "Tutti siamo chiamati a fare delle scelte, piccole o grandi. La storia è scritta da ciascuno di noi, con piccoli gesti quotidiani."

“Quello che è accaduto – ha esordito il sindaco citando un passo del ‘Diario di Anna Frank’ - non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Anna aveva solo 15 anni, ma era capace di quella 'speranza contro ogni speranza' che spesso manca agli adulti e che sa vedere un bagliore di luce anche nel buio più profondo”. “È proprio da qui che dobbiamo ripartire. È proprio con questo spirito che il mondo può fare memoria del male senza lasciare che esso ci travolga; può cogliere nell’invito a ricordare, non solo un doveroso tributo alle vittime innocenti, ma anche una testimonianza dell'impegno ad agire perché quanto è accaduto non possa ripetersi”.

Ripercorrendo il tragico filo rosso che unisce la cosciente follia che portò alla Shoah, ma anche al genocidio dei Rom e degli Armeni, agli atti di terrore che hanno insanguinato l'Europa e il mondo, il sindaco ha esortato a non abbassare la guardia, perché “alla responsabilità di chi compie il male si somma quella di chi non fa nulla per impedirlo. La storia è scritta da ciascuno di noi, con piccoli gesti quotidiani, che uniti a quelli di altri uomini e donne, possono alimentare l'odio o l'indifferenza oppure contribuire a costruire un presente e un futuro di pace”.

“Il Giorno della memoria – ha infine ricordato Paolo Gnignati nel suo intervento – ha ancora un senso solo nella misura in cui serve non ad un mero ricordo, ma ad affinare oggi un sapere critico individuale e collettivo. Continua ad essere per la società civile italiana un momento per confrontarsi con la pagina nera delle leggi razziali, della deportazione e dello sterminio degli ebrei”.

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, anche la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, la vicesindaco di Venezia, Luciana Colle, gli assessori alla Mobilità e trasporti, Renato Boraso,e alle Attività produttive, Francesca Da Villa, il rabbino capo di Venezia, Scialom Bahbout. La cerimonia si è poi conclusa con un concerto con musiche del compositore statunitense di origine svizzera Ernest Bloch, eseguite al pianoforte dal Maestro Massimo Somenzi.

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