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Cronaca

Brugnaro, ancora attacchi all'Unesco. Ma il rabbino capo ci va giù più duro: "Chiudetelo"

A Sacca Sessola convegno sull'attualità promosso dal Ppe. Il sindaco: "Immigrazione, serve il blocco navale". Il patriarca: "Comunità nazionali lasciate sole a gestire la situazione"

Un confronto tra rappresentanti politici e religiosi sulle grandi sfide dei tempi moderni: dall'immigrazione alla sicurezza, dai rifugiati alla risoluzione dei conflitti. Si è svolto giovedì mattina all'isola di Sacca Sessola il 19esimo Dialogo interculturale con le chiese e le istituzioni religiose, promosso dal gruppo parlamentare europeo del Ppe. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto portando i saluti della città.

“Venezia - ha sottolineato il primo cittadino – è da sempre luogo di dialogo e dell'accoglienza, aperto all'integrazione culturale e religiosa. Ringrazio i parlamentari Elisabetta Gardini e Lorenzo Cesa per aver scelto la nostra città quale sede per ospitare questo interessante dibattito. Un'occasione importante per discutere di come attraverso la religione si possa costruire la pace e con la cultura si possa costituire un baluardo contro gli estremismi, in un momento in cui l'Europa deve ritrovare la propria identità politica”. Di pace e sicurezza ha parlato anche il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, spiegando come le comunità nazionali siano state lasciate sole a gestire il fenomeno dell'immigrazione (DETTAGLI).

“Venezia - ha continuato il sindaco – è da sempre una città aperta e cattolica. L'Italia ha avuto un ruolo determinante di vero e proprio “ponte” di collegamento tra Europa occidentale, Balcani, Medio Oriente e Nord Africa. Nessun Paese può definirsi più “mediterraneo” dell'Italia e nessuna città, più di Venezia, si è affermata in questo ruolo. Ma in questa fase storica – ha detto Brugnaro – sembra che il Mediterraneo non abbia delle regole”.

Ricordando che la sicurezza deve essere un tema centrale, il sindaco ha sottolineato che l'Italia è uno degli ultimi Paesi a non avere un presidio delle frontiere. La proposta illustrata agli esponenti del Parlamento europeo è stata quella di costituire un blocco navale umanitario a 11 miglia dalla costa libica fuori dalle acque internazionali per salvare i profughi che scappano dalle guerre e fermare invece i migranti economici che devono essere rimpatriati.

Il sindaco ha voluto poi esprimere la propria solidarietà al popolo di Israele condannando la risoluzione dell'Unesco in cui il nome ebraico del Monte del Tempio - complesso che include anche il Muro del pianto - non è citato. “E' la conferma di quanto ho dichiarato qualche tempo fa – ha rimarcato Brugnaro – quando definii l'istituzione autocelebrativa, sempre pronta a dare consigli, ma assai pochi aiuti concreti”. Giudizio condiviso con toni ancora più sostenuti dal rabbino Capo di Venezia, Scialom Bahbout, che in un messaggio letto nel corso del convegno ha dichiarato: “penso che l'Unesco debba essere messa in stato fallimentare ed essere comunque degradata dal suo ruolo di braccio culturale e di salvaguardia del patrimonio artistico dell'Umanità e che debba essere costituita una nuova entità che possa svolgere in maniera dignitosa questo ruolo. I Paesi che si sono astenuti o hanno votato a favore della mozione Unesco sul Monte del Tempio hanno collaborato a un atto terroristico che si propone di cancellare migliaia di anni di storia”.

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