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Cronaca Spinea

"Buoni fruttiferi senza i giusti interessi", Adico attacca le Poste

L'associazione invita i cittadini a rigidi controlli, dopo il caso di uno spinetense che ha perso varie migliaia di euro con un buono datato 1985

Bufera sui buoni fruttiferi postali e sui relativi tassi d’interesse. A sollevare la polemica ci pensa l’Adico, Associazione Difesa Consumatori, che punta il dito contro Poste Italiane dopo aver registrato il caso di un cittadino di Salzano che rispetto ad un buono trentennale da un milione di lire emesso nel 1985, ci avrebbe rimesso diverse migliaia di euro. Su altri due buoni da 500mila lire emessi nel 1987, invece, si sarebbe visto negare altri mille euro d'interesse ciascuno.

"Gli importi maturati in sede di riscossione si sono rivelati notevolmente inferiori se confrontati con quelli indicati sul retro del buono al momento dell'acquisto – fa sapere Adico -. Abbiamo già provveduto a inviare una diffida all'Ufficio Postale di Spinea per chiedere delucidazioni in merito al valore degli importi maturati. Dal presidente Carlo Garofolini arriva pure un appello ai cittadini: “Invitiamo tutti a verificare la loro situazione prima della scadenza del buono e nel caso in cui trovassero discrepanze di rivolgersi immediatamente ai nostri uffici”.

“In periodo di crisi economica infatti in molti confidano sul rimborso di questi titoli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, garantiti dallo Stato e collocati da Poste Italiane, per dare una boccata d'ossigeno al bilancio familiare – prosegue la nota di Adico -. Aspettative però destinate ad essere deluse perché che i tassi d'interesse indicati sul retro del buono al momento dell'acquisto non corrispondono più a quelli indicati attualmente nel sito delle Poste".

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