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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Chioggia / Strada Statale Romea

Il cadavere nascosto a Chioggia, un summit in Procura sul mistero

Magistrati e investigatori hanno cercato di mettere ordine tra indizi e date sulla sparizione di Vitalie Omencu. I resti rinvenuti da un contadino

Qualcosa sotto il terreno lo stava bloccando nel suo lavoro nei campi. Poi ha concentrato meglio la propria attenzione: erano ossa. Uno scheletro, ed è trasalito. Chiamando le forze dell'ordine. Il mistero sul cadavere rinvenuto da un contadino venerdì mattina in un appezzamento privato a fianco della statale Romea a Sant'Anna di Chioggia rimane per ora tale. Di chi sono quei resti che si trovavano sotto a uno strato di una sessantina di centimetri di terra? Le condizioni della salma non permetterebbero allo stato alcuna identificazione.

Servirà aspettare gli accertamenti autoptici, molto più probabilmente l'esame del DNA sulla vittima, per capire se ci troviamo di fronte a una fase decisiva del giallo della scomparsa di Vitalie Omencu, l'imprenditore moldavo 33enne che più di un anno fa sparì nel nulla. A maggio scorso la Procura di Venezia, sulla base degli elementi raccolti, aprì un'inchiesta per omicidio: l'ipotesi ritenuta più probabile infatti è che il giovane, arrivato in Italia in cerca di auto usate a basso costo da rivendere in madrepatria, sia stato ucciso al culmine di una rapina finita male. Con sé per i suoi affari lo scomparso aveva una discreta somma di denaro, un motivo sufficiente per uccidere. Tra i pochi elementi in mano alla Procura l'ultimo segnale del cellulare dello scomparso, agganciato proprio da una cella della zona di Chioggia. Dove venerdì è stato rinvenuto lo scheletro. L'ipotesi è che il 33enne possa quindi essere rimasto vittima di qualche aggressione a scopo di rapina.

Subito dopo il ritrovamento, viste le possibili connessioni con l'inchiesta sulla sparizione di Vitalie Omencu, è stata chiamata in causa la squadra mobile di Vicenza, i cui investigatori si stanno materialmente occupando del caso sull'imprenditore moldavo. Anche per loro però è il momento dell'attesa: i resti non permettono fino ad adesso alcun riconoscimento. Serviranno quindi gli accertamenti tecnici. Alla Procura di Venezia naturalmente bocche cucite. E il fatto che ci si trovi forse alle battute cruciali di una indagine lunga e difficile lo dimostrerebbe la trasferta sabato mattina del dirigente della squadra mobile di Vicenza Michele Marchese fino alla cittadella della giustizia di piazzale Roma per un faccia a faccia con i magistrati titolari dell'inchiesta. Serve mettere ordine tra indizi, date e spostamenti dello scomparso. Per capire se effettivamente venerdì mattina si siano vissute le fasi finali di un giallo o, piuttosto, le battute iniziali di un altro mistero.  

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