Mentre pota la sua siepe scopre un cadavere a Sambruson di Dolo

Sta potando una grossa siepe quando all'improvviso scorge a terra due scarpe. In mezzo alla vegetazione piuttosto fitta, che copre gran parte della visuale. E' bastato controllare in maniera un po' più approfondita per capire che i peggiori timori erano fondati. Si trattava del cadavere di un uomo, rinvenuto all'ora di pranzo di domenica a Sambruson di Dolo. A non più di cinquanta metri dall'abitazione di Claudio Benvenuti, il 53enne scomparso da casa il 5 novembre scorso dopo aver telefonato alla madre. Che sia lui, però, ad ora non c'è alcuna certezza.

Dovranno prima essere effettuati dei riconoscimenti da parte dei familiari, e in più il magistrato titolare delle indagini dovrà decidere se disporre l'autopsia sulla salma, in avanzato stato di decomposizione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Chioggia e della tenenza di Dolo, che hanno effettuato i primi rilievi. A un primo esame esterno del cadavere non sarebbero stati individuati segni che possono ricondurre a una morte violenta. Vicino alla vittima alcune boccette di farmaci. Comprese alcune con etichetta bianca che potrebbero contenere del metadone, ma serviranno analisi specifiche per averne la sicurezza. Anche gli indumenti risulterebbero compatibili con quelli che Benvenuti avrebbe potuto indossare al momento della scomparsa, anche se dopo più di due mesi di ricerche è inevitabile che siano molto deteriorati.

Dunque nei prossimi giorni gli inquirenti cercheranno di stabilire se effettivamente il cadavere, portato all'obitorio di Dolo, si tratti di Claudio Benvenuti. Servirà un riconoscimento ufficiale. Negli ultimi giorni la madre aveva lanciato un appello anche attraverso i giornali, chiedendo che fine avesse fatto il figlio.