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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

«Quelle foto in stivali alti e giacche mimetiche: danno per l'immagine di Venezia»

Filcams: «Serve un tavolo ministeriale per il turismo. La situazione preoccupa. Quattro-cinquemila passeggeri in meno all'aeroporto. Al tavolo con Marriott emersi dati che non fanno ben sperare»

I turisti dai numeri incalcolabili a Venezia ora si contano. E sono in calo. Lo dichiara Filcams Cgil Venezia. All'indomani del tavolo con Marriott, "Best Luxury Resort&Spa” (Danieli, Europa Gritti, ecc.), la società che ha il polso dell'andamento delle presenze nelle strutture alberghiere di lusso della città, il sindacato dei lavoratori del turismo esterna la propria preoccupazione. «La situazione per ora non tranquillizza - afferma Monica Zambon della Camera Metropolitana del Lavoro di Venezia - E quelle foto di politici in stivali alti che hanno fatto il giro del mondo, e poco dopo di giacche mimetiche indossate anche a emergenza rientrata, hanno causato un danno all'immagine della città». Poi il Coronavirus ha complicato un quadro già difficile, spiega Zambon. Ora l'emergenza è nazionale e, come ha già fatto l'industria turistica, «chiediamo che anche per il lavoro venga attivato un tavolo emergenziale al ministero - dice la segretaria della Camera del Lavoro - perché il Fis (Fondo integrazione salariale) che dura solo tre mesi a integrazione del reddito degli addetti del settore, non basta». Del resto, il fatto che si parli di assenze turistiche e preoccupazione per la stagione in arrivo, nel pieno del Carnevale, è significativo: «si sta parlando della crisi più accesa dell'industria turistica veneziana. Non si può pensare di risolvere la situazione con elementi di fortuna tipo gli stagionali e non si può considerare questi lavoratori come gli ammortizzatori sociali del settore».

Il sitema veneziano

Il problema non è solo veneziano ma, «qui il sistema turistico mordi e fuggi, senza alcuna pianificazione, sta mettendo in difficoltà l'attività sana della città - dice Zambon - chiediamo un incontro al ministero perché si parla di crisi senza precedenti». «In terraferma va anche peggio che in laguna - afferma Renato Giacchi segretario Filcams Venezia - Il personale che faceva la stagione estiva, per come stanno andando le cose oggi, non verrà più chiamato. Carnevale ha numeri bassi. Aspettiamo di capire i prossimi due mesi. A Mestre si è registrato un 70% in meno di lavoro. Gli alberghi sono rimasti vuoti. Probabilmente è anche mancata la componente orientale. Più di un albergo ha già chiesto al personale se desidera passare al part time, per ora su base volontaria». Confindustria, Ava e anche il Comune di Venezia hanno promosso spot e visite delle testate internazionali per raccontare il volto reale della città, dopo l'acqua granda del 12 novembre scorso. «Ma ormai era tardi - dicono Zambon e Giacchi -. Questo è un settore importante che traina gran parte dell'economia italiana e per superare la condizione occorre attivare subito uno trattamento di emergenza a integrazione salariale». 

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