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Cronaca

Camorra: sequestrati 76 milioni per le assicurazioni della sanità veneta

La finanza di Venezia ha requisito la somma di denaro che avrebbe dovuto essere pagata dalla Regione alla City Insurance, società romena. Indagini sulle gare d'appalto di mezza Italia

Bloccato dalla guardia di finanza il premio di 76 milioni di euro, con il relativo sequestro della documentazione delle gara d'appalto, che la Regione Veneto avrebbe dovuto pagare alla società romena City Insurance, con sede legale a Bucarest, in via Lisabona 8, per la copertura assicurativa del servizio sanitario regionale.

Nella sede fiscale in Italia della City Insurance, il Gico di Venezia ha sequestrato la documentazione inerente diverse gare d'appalto con vari enti pubblici italiani tra Veneto, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Lombardia, ed Emilia Romagna, che hanno consentito alla società assicurativa di raggiungere, nel solo 2011, un volume d'affari di oltre 50 milioni di euro. Le gare d'appalto, soprattutto per la copertura assicurativa dei casi di malasanità, fanno comprensibilmente poca gola alle compagnie assicurative. Di conseguenza la City Insurance aveva vinto molte gare d'appalto con le Usl italiane, anche per le cosiddette "Rct Primo Rischio", cioè per i casi di errore medico.

Si sospetta che la società romena possa essere legata ad elementi della criminalità organizzata e alcuni italiani, secondo quanto emerso in indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sarebbero riconducibili a clan camorristici. La società assicurativa romena, ora oggetto di indagini, è stata l'unica concorrente e vincitrice della gara d'appalto indetta dallo stesso ente per l'affidamento di servizi di copertura assicurativa per le aziende del servizio sanitario di tutta la regione Veneto.

La City Insurance operava in Italia in regime di libertà di prestazione di servizio. La Romania fa parte dell'Unione europea e la società ha quindi ottenuto l'iscrizione all'Isvap, l'istituo per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, che però non può vigilare sui suoi movimenti perché è compito dell'omonima autorità rumena farlo.

 

IL CASO SCOPPIATO A PADOVA: Nella città del Santo erano tanti i dubbi che avevano fatto "congelare" l'appalto con l'Azienda sanitaria locale: innanzitutto l'assenza di concorrenti nella gara. Come mai la City Insurance era l'unica a partecipare alla gara se, come dice la compagnia stessa nella persona del suo presidente Muscat, "Abbiamo deciso di partecipare all'appalto per l'eccellenza della sanità veneta"? Il presidente, poi, si unisce ai più: "A posteriori con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto di essere gli unici assicuratori in gara. La società garantisce un capitale sociale di oltre 3,5 milioni di euro con prospettiva di crescita a 10 milioni e con 18 milioni di patrimonio immobiliare".

PRESUNTI ILLECITI. Qualche mese fa in Regione sarebbero arrivate anche lettere minatorie contro la società, accusata di illeciti. A quanto pare, infatti, nell'assicurazione stipulata con il San Raffaele di Milano la società avrebbe garantito una copertura assicurativa più alta dello stesso capitale sociale. Inoltre, pare che l'autorizzazione Isvap (Istituto di vigilanza delle assicurazioni) concessa alla società per operare in Italia non riguardi i sinistri civili.

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