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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mestre

Camper di lusso a Mestre e furti fuori provincia: sgominata banda di truffatori

Si spacciavano per forze dell'ordine o tecnici per entrare nelle case e svaligiarle. Prendevano di mira soprattutto gli anziani. Bloccati e identificati 4 malviventi. Erano in trasferta dal Piemonte, loro regione di origine

Quei camper lussuosi parcheggiati in un'area di sosta a Mestre non sono passati inosservati. Specie quando qualche residente insospettito ha iniziato a osservare e segnalare alla polizia i movimenti sospetti attorno a questa "base" diventata punto di riferimento per un gruppo nomade di 4 persone. Così sono iniziate le indagini delle forze dell'ordine che dopo un anno hanno portato alla luce il giro di truffe e di furti messi a segno dalla banda che agiva passando per militari delle forze dell'ordine o tecnici della manutenzione delle utenze, per entrare nelle case e svaligiarle, prendendo di mira soprattutto gli anziani. Alla fine sono stati identificati. Si tratta di quattro persone di etnia sinti. 

Si spostavano a bordo di scooter specie in provincia di Treviso e poi prendevano di mira i malcapitati, senza farsi il minimo scrupolo di approfittarsi della buona fede di persone anche molto avanti con l'età. Ne carpivano la fiducia, fino a farsi aprire la porta di casa, e una volta dentro, depredavano soldi e gioielli: tutto ciò che di valore capitava a tiro o riuscivano a farsi mostrare dai proprietari. La polizia è riuscita a identificare quattro persone, bloccandone le azioni criminali. In trasferta dal Piemonte, loro regione di origine, hanno messo a segno diversi colpi tra Venezia e la Marca. La loro cattura è avvenuta nel corso di un'operazione tra le province di Vercelli, Asti e Torino. Tre gli episodi accertati a Treviso dagli investigatori della Squadra mobile.

Nel mirino dei malviventi erano finite anche due donne di 93 e 87 anni. I criminali si sono presentati con il volto travisato e una volta in casa hanno distratto le vittime e preso soldi e soprattutto gioielli, alcuni con valore affettivo. La banda si è resa responsabile anche di un furto all’interno di una villa di via Verdi a Treviso (non distante dal tribunale), abitazione dove i malviventi si sono introdotti dopo aver scardinato la porta per rubare preziosi per decine di migliaia di euro. Per identificare il gruppo è stata fondamentale l'analisi dei filmati registrati delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private, tra cui quella di una società di noleggio natanti, che li aveva ripresi a volto scoperto su un’imbarcazione noleggiata per festeggiare in laguna. 

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