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Fuori i clienti, nel Cannabis Store di Venezia entrano vigili e Nas: "Scattato il sequestro"

I controlli nel primo pomeriggio di martedì nell'esercizio di calle de l'Anconeta, in strada Nova. I gestori: "E' tutto lecito". Il sindaco Brugnaro: "Riscontrate gravi irregolarità"

Si sono presentati poco dopo le 14 di martedì nel negozio chiedendo certificati d'affitto, documenti e controllando i prodotti in esposizione. Dopo l'inaugurazione di sabato in strada Nova, nel mirino è finito il negozio "Cannabis Store Amsterdam", pieno di gadget e prodotti dedicati alla canapa indiana. Niente di illegale, ma al termine degli accertamenti è comunque scattato il sequestro in via precauzionale amministrativa per "mancanza dei requisiti igienico sanitari", una fattispecie prevista dalla normativa comunitaria 852 del 2004: "Rimarrà chiuso finché non ci si metterà in regola con i requisiti", è stato spiegato da chi è intervenuto. Si tratta di una misura precauzionale affinché possano essere conclusi gli accertamenti del Servizio igiene e del Servizio tossicologico dell'Ulss 3 "Serenissima", del Nas dei carabinieri e della polizia locale. "Chiuso il negozio che vende cannabis a Venezia - ha scritto su Twitter il sindaco Luigi Brugnaro - Gravi irregolarità riscontrate dalla polizia locale e dell'Ulss. Vigiliamo sulla salute dei cittadini e sul rispetto della legalità. A Venezia non si passa".

Aperto il Cannabis Store Amsterdam a Venezia

La nota del Comune

In serata è stata diramata una nota ufficiale da parte di Ca' Farsetti per spiegare i contorni della vicenda: "Nel corso dell'accertamento - si legge - si è appurato che il locale, classificato come esercizio di vicinato per la vendita di prodotti del settore alimentare e non alimentare, non possiede i requisiti minimi previsti dal Regolamento d'igiene, essendo privo di acqua corrente, di spogliatoio e di servizio igienico a uso del personale. I tecnici del Sian hanno elevato il relativo verbale di illecito amministrativo". In più nel mirino sono finiti i prodotti in vendita: "Gli specialisti del Servizio tossicologico dell'Ulss 3 hanno poi espresso dubbi sulla quantità, nei prodotti posti in vendita, del principio attivo thc e pertanto hanno proceduto alla campionatura di quasi tutti gli articoli presenti per le opportune analisi di laboratorio - continua il Comune - Per questo gli agenti hanno ritenuto di dover procedere al sequestro cautelare del locale con tutto il suo contenuto. Successivamente sono intervenuti anche i Nas di Treviso che hanno effettuato prelievi di merce a scopo analitico". Le operazioni della polizia locale si sono concluse dopo le 20 con l’apposizione dei sigilli, la chiusura del locale e la nomina del custode giudiziale.

Esposto del Cmp

La foglia a sette punte nel negozio fa capolino su tazze, magliette e zainetti. Il franchising è stato oggetto anche di un esposto del comitato Cmp, secondo cui "questa tipologia di esercizio favorisce l’iniziazione all’uso della cannabis e al suo consumo, e di conseguenza l’infrangere della legge". Secondo testimoni, dunque, polizia locale, ispettori del Sian dell'Ulss 3 e carabinieri hanno messo piede nel negozio di calle de l'Anconeta chiedendo ai clienti di uscire. I due gestori hanno mostrato tutta la documentazione. Gli accertamenti naturalmente continueranno. "Se ne sono andati dopo un quarto d'ora e tutto è tornato alla normalità - dichiara un giovane che era presente - poi sono tornati e hanno chiesto a tutti di uscire e sono rimasti ben più a lungo".

Curiosi e polemiche. Il Cmp: "Così si aggira la legge". I gestori: "Tutto regolare"

Curiosità dei turisti

Intanto il negozio sta instillando una certa curiosità tra turisti e residenti, che spesso e sovente si fermano davanti alla vetrina per capire cosa venda. Luigi Corò, presidente del comitato Cmp, ha però messo nel mirino i semi che si trovano "da collezione" che avrebbero, stando al retro della confezione, un principio attivo ben superiore a quel 0,6% di thc, limite previsto dalla legge: "Chi mi dice che poi uno non pianti quei semi?", si è chiesto il presidente del comtato, annunciando l'intenzione di piantarne alcuni davanti a Ca' Farsetti.
 

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