Realizzare il sogno di una vita: cantare al fianco del proprio idolo. Qualcosa che è chimera anche solo a parlarne. Invece Leonardo Pettenò, 36enne di Olmo di Martellago, ha dimostrato che a volte la realtà può superare di gran lunga la fantasia. "Quando ho visto Bono che indicava me mentre chiedeva un cantante per Desire ho sentito ribollire il sangue - racconta il fan e cantante della tribute band Velvet Dress - ancora non ho realizzato quello che è successo".

Proprio così: Leonardo è salito sul palco del Pala Alpitour Torino, durante l'ultimo concerto italiano del tour "Innocence+Experience" degli U2, cantando alla grande "Desire". Del resto quella canzone era già stata intonata centinaia di volte in questi anni durante i concerti con la sua band. "Ma farlo lì, con Bono a due centimetri, è tutta un'altra cosa", racconta. E c'è da crederci. Dunque Leonardo Pettenò, che si trovava tra le prime file, dopo i primi attimi di comprensibile disorientamento, ha preso il microfono e si è lanciato in un'interpretazione che energica è dir poco.

"Avevo un cartello con me in cui c'era scritto che il mio sogno era cantare con gli U2 - racconta ancora emozionato - a un certo punto The Edge mi vede e mi indica. Seguito da Bono". Serviva un cantante per cantare Desire, dopo che altri appassionati avevano già preso gli strumenti in mano:: batteria, chitarra, basso. Il microfono, però, è stato tutto di Gianluca, messo a suo agio dal divo Bono: "Mi ha abbracciato e mi ha fatto sentiire bene - racconta Leonardo - se ci ripenso mi viene un groppo in gola. Alla fine mi ha ringraziato. Ci credi? Lui che ha ringraziato me. All'inizio mi sono tremate le gambe, poi mi sono lasciato andare". La bacheca del cantante è stata travolta di messaggi e di complimenti: chi lascia trasparire felice la sua invidia per l'amico, chi si emoziona. Consapevole che è successo qualcosa di grande per un appassionato degli U2. "Desire" stavolta ha fatto proprio centro.