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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Noale

Curcio e Zaia a Noale in visita ai rifugiati ucraini. «Qui tante storie di tragedie familiari»

Il capo della protezione civile e il presidente della Regione hanno incontrato le 45 persone ospitate, quasi tutte donne e bambini

Al padiglione Fassina dell'ospedale di Noale, uno degli hub per l'accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina, si è recato oggi in sopralluogo il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio. Ad accompagnarlo il presidente della Regione, Luca Zaia: «A Noale ci sono circa 45 ospiti - ha riepilogato il governatore nel corso di un punto stampa - Li abbiamo incontrati ed è stato un momento toccante dal punto di vista umano. Tra loro - racconta - c'è una ragazza incinta di 25 anni con il fratello minorenne. Hanno lasciato la madre e il padre, colpito da ictus appena prima di scappare. Il marito della ragazza è rimasto lì a combattere e l'unico elemento di collegamento è il telefonino».

Sempre a Noale ha trovato accoglienza un uomo di 36 anni, malato oncologico, che ha ripreso le cure all'interno dell'ospedale. E poi c'è il caso di una coppia di fratelli, uno dei quali ha lavorato anni fa a Mestre, che non hanno più parenti in Ucraina: «Sono riuscito a passare la frontiera - ha spiegato lui - perché sono l'unico parente che può assistere mio fratello, invalido». Per Zaia, «ognuna di queste storie è la storia di un incubo, di una tragedia familiare, che non avremmo mai voluto dopo il Covid».

Lo scopo della visita, ha sottolineato Curcio, «è quello di vedere se le misure che stiamo immaginando dal punto di vista normativo trovano nel territorio una reale attuazione. Per il momento la situazione sembra nella norma, non sono emerse criticità nel sistema dell'accoglienza. L'assistenza ai rifugiati viene effettuata in maniera minima rispetto alla misura dell'accoglienza, - ha aggiunto - ma è una situazione particolare, perché è come se fosse un rischio di cui non si conosce lo sviluppo. Ora gli arrivi stanno diminuendo, ma non sappiamo cosa accadrà in futuro. Non possiamo sapere quanto la rete amicale continuerà a sostenere le persone che chiedono aiuto». La certezza di Curcio è che avere risposte per tutto non è possibile, «ma il confronto con il territorio ci permette di avere dei segnali per eventuali decisioni da prendere, anche dal punto di vista legislativo».

Intanto, ad oggi in Veneto sono arrivate 11.459 persone, con oltre 21 mila tamponi effettuati e un indice di positività al Covid del 3,5%. Per quasi il 90% si tratta di donne e ragazze sotto i 14 anni. «Ci sono 234 bambini senza genitori, con solo i recapiti telefonici segnati sulle braccia. - ha concluso Zaia - Pur di salvarli, i genitori li caricano nei convogli e nei treni».

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