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Cronaca

Caporalato e utilizzo illecito di fitofarmaci nelle serre: 7 arrestati

L'operazione, partita da Latina, tocca anche Venezia, dove è stato preso un bengalese. Cinquanta militari impegnati dalle prime ore di questa mattina

Un'operazione contro il caporalato svolta in provincia di Latina ha toccato stamattina anche Venezia, dove i carabinieri hanno arrestato una delle persone coinvolte: si tratta di un bengalese che abita da qualche tempo in città ed è accusato, assieme ad altre 6 persone, di associazione a delinquere dedita allo sfruttamento di manodopera extracomunitaria (braccianti perlopiù bengalesi, indiani e pakistani) in agricoltura. Il gruppo, secondo i risultati delle indagini, sarebbe colpevole anche di estorsioni e di impiego illecito di fitofarmaci non autorizzati nelle coltivazioni in serra. Nell'operazione sono stati impiegati 50 militari del comando carabinieri per la Tutela della salute di Latina e Venezia e del nucleo carabinieri dell'Ispettorato del lavoro, con il supporto del nucleo elicotteri di Pratica di mare.

L'indagine è cominciata a ottobre 2019 dopo la denuncia di un bracciante bengalese che lamentava le condizioni di sfruttamento e le intimidazioni subite da alcuni connazionali, anche loro dipendenti della stessa azienda agricola di San Felice Circeo, che conta cinque siti produttivi in zona. Dalle verifiche è emerso che, attraverso due "caporali" bengalesi, veniva reclutata e gestita la manodopera straniera con evasione dei contributi (stanno all'inchiesta, i titolari dell'azienda non avrebbero pagato contributi per oltre mezzo milione di euro da marzo a novembre 2019).

L'azienda costringeva i dipendenti a firmare le ricevute della busta paga con l'omessa contabilizzazione delle ore effettivamente prestate, pena il mancato pagamento dello stipendio e a viaggiare ammassati su furgoni preposti allo spostamento per raggiungere i siti produttivi. E' emerso anche che l'azienda perseguiva, con l'ausilio di un agronomo (anche lui indagato), una spregiudicata coltivazione di ortaggi ricorrendo all'uso continuo di fitofarmaci non autorizzati, impiegando lavoratori non formati e privi dei dispositivi di protezione individuale. Sono stati identificati nell'ambito dell'indagine 157 lavoratori, di cui uno clandestino, e sequestrati 244 litri di fitofarmaci non autorizzati. E' stato anche eseguito un sequestro preventivo di beni fino a 557mila euro, pari all'importo dei contributi non versati.

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