Carabiniere fuori servizio blocca il ladro in azione e rimane ferito

Tutti ricorderanno l'incendio doloso che distrusse alcuni mezzi della polizia municipale di San Donà, così come tutti ricorderanno che dopo un secondo blitz il piromane venne arrestato. Un 50enne della città del Piave, poi finito ai domiciliari per le sue malefatte. Domiciliari che però si sono coonclusi nella notte tra domenica e lunedì a Caorle, quando il malintenzionato è stato sorpreso in azione da un carabiniere fuori servizio. A Caorle. Il militare, infatti, ha concentrato la propria attenzione su un uomo dal comportamento piuttosto guardingo intento ad armeggiare su uno scooter parcheggiato in zona piazza Sant'Antonio. 

Dal sottosella del motociclo l'uomo, che poi si scoprirà essere il piromane di San Donà, aveva raccolto alcuni cacciaviti, avviandosi a piedi verso via dello Storione. Non si era accorto che il carabiniere, silenzioso, lo stave seguendo. Raggiunta via dei Calamari, il sospetto si è introdotto in un'area condominiale. Quando ha iniziato a forzare la serratura della porta d'ingresso del condominio, il rappresentante dell'Arma ha deciso di intervenire. Non si aspettava forse nemmeno lui la reazione del suo interlocutore, che non ha esitato a cercare di colpire con il cacciavite il carabiniere, che nel frattempo si era qualificato. Per lui una ferita alla mano, riuscendo a schivare il fendente e a bloccare e a disarmare il malvivente. 

Per l'uomo, ammanettato grazie a una pattuglia di rinforzo, è scattata la denuncia per tentato furto aggravato in abitazione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Una volta identificato, però, si è scoperto anche che era evaso dai domiciliari. Per questo motivo il 50enne è stato accompagnato al carcere di Pordenone, in attesa della direttissima.   

“Questo carabiniere fuori servizio costituisce un esempio di abnegazione, professionalità e senso civico. Non era al lavoro e avrebbe potuto continuare per la sua strada, invece non ha esitato a intervenire, venendo anche ferito, per fortuna leggermente, per sventare un crimine. Il suo è stato un gesto molto significativo per il quale lo ringrazio - commenta il presidente della Regione Luca Zaia - Quest’uomo, e tanti altri come lui che ogni giorno, in servizio o in riposo, vegliano sulla sicurezza delle persone e non esitano a gettarsi nella mischia anche quando non ne sarebbero obbligati è oggi un bel messaggio di speranza, perché nessuno si arrenda mai all’ineluttabilità del crimine”.