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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cavarzere

Carabiniere nei guai: corrotto, faceva da "talpa" a favore di due sospettati

N.M., appuntato 44enne di Cavarzere, sottoposto all'obbligo di dimora per corruzione. Dovrà rispondere di rivelazione di segreti d'ufficio. Nei guai due residenti a Campolongo Maggiore

Ci sarebbe stata una talpa tra i carabinieri di Piove di Sacco. Il gip di Venezia Roberta Marchiori ha infatti emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di N.M., 44enne residente a Cavarzere. Appuntato. Il militare, infatti, secondo l'accusa, si sarebbe fatto corrompere di fronte alla promessa di ricevere cento euro (una somma certo non esorbitante) e due smartphone, vanificando le indagini dei colleghi.

Il 44enne, in congedo da novembre, dovrà rispondere di corruzione al pari di P.M., 37enne, e A.B., 30enne, entrambi residenti a Campolongo Maggiore. All'agente, però, è stato contestato anche il reato di rivelazione di segreti d'ufficio.

Sono stati i carabinieri della compagnia di Chioggia a imbattersi in quella che all'inizio poteva sembrare un'intercettazione ambientale dai contorni poco nitidi. Da febbraio 2011, infatti, gli inquirenti erano sulle tracce di una banda che prendeva di mira i bancomat della Riviera del Brenta. Entrava in azione di notte. Riempiva le casse continue con dell'acetilene e poi le faceva esplodere, portandosi via i soldi.

Tra i sospettati anche P.M. e A.B., che vengono intercettati mentre parlano in un'auto dei due, imbottita di cimici. I sodàli si scambiano confidenze. Nel discorso, però, si passavano informazioni che non avrebbero dovuto sapere, a meno di una "talpa" tra chi stava indagando. Uno avvertiva l'altro, infatti, che i carabinieri avevano posizionato un gps satellitare sulla vettura dell'altro. Stando all'accusa, la soffiata sarebbe arrivata proprio dall'appuntato 44enne, anche se non ci sarebbe la prova che abbia ricevuto effettivamente i due telefonini. L'indagine, a quel punto, era compromessa.

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