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Cronaca

Bicentenario della polizia penitenziaria, la Cgil non festeggia: "A Venezia mancano 40 agenti"

Una protesta del sindacato che denuncia lo stato di abbandono delle carceri in tutte le province, con distacchi e carenze di organico: "Stato di sofferenza dei poliziotti in tutta la Regione"

Distacchi, carenze di organico, sofferenza dei poliziotti all'interno delle carceri di tutta la Regione: inutile festeggiare, secondo la Cgil, il sindacato che ha deciso di non partecipare alle celebrazioni del bicentenario della polizia penitenziaria dei giorni scorsi, per protesta contro le disagevoli condizioni di lavoro denunciate in tutte le province.

"La Fp Cgil non ha partecipato agli appuntamenti istituzionali per evidenziare lo stato di abbandono del sistema carcerario e per sottolineare il forte disagio destinato ai poliziotti penitenzari in Veneto - ha scritto Gianpietro Pegoraro, coordinatore regionale Veneto della Fp Cgil -. Il rischio crescente per la loro incolumità fisica, l'aumento dello stress correlato al loro lavoro, il grave ritardo nell'aggiornamento tecnologico degli strumenti di ausilio alla sorveglianza, la drammatica carenza di personale pari a 8 mila unità a livello nazionale, non ci permette di condividere alcun festeggiamento".

Questi i dati Cgil sulla carenza di personale

A Padova, rispetto a una dotazione organica prevista di 434 unità, ci sono 355 agenti a fronte di una popolazione detenuta pari a 580 (istituto questo con una forte presenza negativa di distacchi in uscita: 47 operanti fuori sede). A Venezia, contro una dotazione organica prevista di 181 unità ci sono 144 agenti (anche questo istituto 25 agenti in distacco fuori sede, a fronte di una popolazione detenuta pari a 250). 

A Venezia, Casa Reclusione donne, dotazione organica prevista di 107 unità e amministrata con 78 agenti, di cui16 persone in distacco fuori sede con una popolazione detenuta pari a 78. Nella casa Circondariale di Rovigo (di nuova apertura ) non è stata definita la dotazione organica, ma allo stato attuale al dipartimento risultano 68 poliziotti, di cui 4 in distacco fuori sede, a fronte di una popolazione detenuta pari a 132. 

La Circondariale di Vicenza, dove ultimamente è stato aperto un nuovo padiglione detentivo e la dotazione organica prevista è di 197 unità, viene amministrata con 155 agenti e 13 unità in distacco fuori sede, senza tenere in considerazione la nuova sezione che sta funzionando con una popolazione detenuta pari a 266 e senza alcun agente assegnato. La Casa Circondariale di Verona, contro una dotazione prevista di 415 unità è amministrata con 358 agenti e 35 unità in distacco fuori sede, con una popolazione detenuta pari a 500 (istituto dove accadono frequenti aggressioni al personale ed eventi critici). Casa Circondariale di Treviso, con dotazione organica prevista di 173 unità ma amministrata con 149 agenti e 18 unità in distacco fuori sede, ha detenuti pari a 207. Casa Circondariale di Belluno, dov'è presente un reparto di osservazione per detenuti che hanno problemi psichiatrici, è prevista una dotazione organica pari a 98, ma è amministrata da 90 e 5 untà in distacco fuori sede con una presenza detenuta pari a 100. 

L'appello al ministro Orlando

Dai tali dati e facile comprendere la reale situazione nelle carceri Venete che paga da anni un'uscita di personale verso altri Istituti del Paese.  
Abbiamo più volte segnalato al ministro della Giustizia, Andrea Orlando l'uso discriminatorio dei distacchi del personale di polizia penitenziaria attuato dall'amministrazione penitenziaria, che avviene senza regole, poiché si distaccano con facilità agenti di polizia che non hanno gravi motivi famigliari mentre per chi ha gravi motivi il distacco è incerto. Una situazione che non è per niente conciliante con la buona gestione del sistema carcerario veneto. "Come sindacato abbiamo chiesto e chiediamo al ministro che siano poste delle regole in materia di distacchi e che ci sia maggior trasparenza da parte dell’amministrazione penitenziaria, cosa che oggi non c’è”, conclude Pegoraro.

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