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Cronaca

Caro mense, genitori a Brugnaro: "Il prossimo anno i figli non li iscriviamo"

Nicola Bon, presidente del comitato genitori di Chirignago: "C'era una lettera d'intenti firmata da lui. Dice che dovevamo protestare da settembre, ma ci eravamo fidati della sua parola"

Continua la querelle riguardante il rincaro dei buoni mensa negli istituti del territorio veneziano. Il 25 febbraio torna a far capolino negli asili e scuole primarie lagunari lo sciopero del panino: i comitati dei genitori di Mestre e Chirignago, come ai tempi dell'amministrazione del commissario Zappalorto, faranno mangiare al sacco i propri figli. Chiedendo il mantenimento delle promesse firmate in campagna elettorale dal sindaco Luigi Brugnaro, ossia, in sostanza, una diminuzione dei costi da sostenere per i privati. 

I GENITORI: "ECCO LA LETTERA FIRMATA DA BRUGNARO" - SCARICA

Il primo cittadino, interpellato sull'iniziativa, aveva dichiarato qualche giorno fa di "non aver firmato niente" chiedendosi "perché non hanno iniziato a protestare a settembre?". Al che Nicola Bon, presidente del comitato genitori di Chirignago, ha deciso di controbattere inviando la lettera di intenti firmata dall'attuale sindaco: "Se per Brugnaro la protesta doveva iniziare a settembre non fidandoci della sua parola, per l'anno 2016-17 non garantiamo l'iscrizione al servizio, visto che non è obbligatoria. Notiamo - continua - che, forse perché mancano gli argomenti con cui ribattere, al signor sindaco non interessa discutere con noi come aveva promesso tramite i suoi delegati a settembre. Promessa questa, legata a un impegno firmato, che ha indotto noi genitori a fidarci della parola data e a iscriverci al servizio mensa anche se con ritardo. Ci teniamo a precisare che lo stesso documento è stato inviato più volte alla mail istituzionale del primo cittadino, tanto quanto agli assessori interessati. Non solo, in sede di riunione abbiamo fatto pervenire anche uno screening sui costi degli altri comuni veneti capoluogo di provincia dal quale emerge che non siamo il comune che paga meno. Con gli stessi soldi in altri comuni serviti da CAMST ai bimbi delle materne danno anche la colazione".

Alle polemiche ha di recente già risposto l'assessore alle Politiche educative Paolo Romor, affermando che "in campagna elettorale è stato sottoscritto l'impegno, richiesto da più parti, di ristabilire il limite del 60% per la copertura del costo del servizio di refezione scolastica a carico degli utenti (limite abrogato dal commissario Zappalorto con la modifica dell'articolo 10 del Regolamento di Refezione Scolastica). Attualmente, la predetta copertura a carico dell'utenza risulta pari al 52,6%, valore che l'amministrazione, per l'anno in corso, non intende innalzare. La quota, di cui si fa carico l'ente, comporta per il 2016 uno stanziamento di oltre 8 milioni di euro, importo che costituisce un cospicuo intervento in favore delle famiglie e che non può essere, almeno per ora, aumentato in ragione del limite costituito delle risorse disponibili". L’assessore, inoltre, ha segnalato come le tariffe, in vigore dopo l'aumento introdotto dalla gestione commissariale (ovvero 4 euro per le materne, 4,25 euro per elementari e medie) siano inferiori alla media dei Comuni capoluogo di provincia del Veneto.

LE DICHIARAZIONI DI BRUGNARO SULLO SCIOPERO DEL PANINO

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