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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Oltre 13 mila imprese veneziane a rischio

Si tratta di aziende "energivore", che lavorano materie prime e che esportano ed importano nei paesi coinvolti dal conflitto. Gli addetti occupati in queste imprese sono oltre 70 mila

Quasi 13 mila tra medie, piccole e micro imprese della provincia di Venezia stanno risentendo in maniera molto importante dei danni collaterali del conflitto in Ucraina, che ha avuto come effetto sull'economia l'aumento esponenziale dei prezzi dell'energia e delle materie prime, oltre al blocco di import e export. Le aziende sono in grande affanno e i dati, in prospettiva, sono definiti «allarmanti» da Confartigianato metropolitana imprese città di Venezia, a maggior ragione se si considera che sono più di 70 mila (71.362) i lavoratori interessati.

«Si tratta di uno shock globale della nostra economia, - ha spiegato il presidente, Siro Martin - che però soprattutto in alcuni settori colpisce doppiamente, sia in modo diretto sia indiretto; oltre agli aumenti della materia prima necessaria per lavorare, si sommano tutti gli altri. Aumenti che purtroppo sono condizionati anche da pura speculazione, perché si sono materializzati già prima dell’inizio del conflitto e ora con la guerra in corso hanno trovato l’alibi di una logica giustificativa di facciata».

Secondo uno studio dell'organizzazione, nella "trincea" avanzata dei settori con una maggiore intensità di consumo energetico e quindi di conseguenza con super bollette, ci sono le imprese legate alla metallurgia, petrolchimica, carta e lavorazione carta, vetro e ceramica, che in provincia sono 549, e danno lavoro a 5.989 addetti. Quello dei trasporti è invece il settore più flagellato dall’aumento delle benzine, dove il divario tra costi e ricavi è quasi insostenibile, e coinvolge globalmente in provincia 2.794 imprese, che contano oltre 19 mila addetti.

La carenza di materie prime provenienti da Russia e Ucraina, invece, ha colpito in maniera molto significativa i settori dell'alimentare, della fabbricazione di prodotti in metallo e delle costruzioni, che contano circa 8.700 aziende e coinvolgono oltre 34 mila lavoratori. Il crollo dell’export verso il mercato russo, invece, ha travolto in particolare il segmento dei macchinari e dei prodotti della moda, che contano nel veneziano 935 aziende, con 11.758 addetti.

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