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Cronaca

Centro per il cambio sesso, CasaPound attacca Zaia. Solidarietà dall'opposizione

Diverse gigantografie che accostano parodisticamente il governatore al disegno di legge Zan sono state affisse la notte scorsa sui muri di diverse città venete

Diverse gigantografie che accostano parodisticamente Luca Zaia al disegno di legge Zan sono state affisse la notte scorsa sui muri di diverse città venete. L'azione, firmata CasaPound, è da riferirsi alla decisione del consiglio regionale di creare un centro pubblico per assistere "persone affette da disturbi di identità di genere", in sostanza un centro regionale per il cambio del sesso che il governatore ha definito «una scelta di civiltà».

Solidarietà al governatore è arrivata dalle consigliere regionali Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) e Cristina Guarda (Europa Verde): «L'attacco di CasaPound nei confronti del presidente della giunta regionale è l'ennesima conferma che c'è ancora molto da fare nella nostra Regione per scardinare il pregiudizio e la discriminazione - hanno spiegato - Non possiamo che manifestare solidarietà al presidente Zaia e ribadire che insisteremo con forza sulla strada dei diritti e dell'inclusione».

«Istituire un centro regionale per il cambio di sesso non è stata soltanto una scelta di civiltà, come ha dichiarato il presidente Zaia, ma anche un atto dovuto perché previsto per legge - hanno aggiunto le consigliere -. Finalmente la giunta regionale ha raccolto le esigenze già più volte espresse dalle opposizioni in consiglio regionale in termini di politiche sanitarie di ascolto e assistenza alle persone transgender. Si tratta di un passo importante, nonostante arrivi in ritardo di qualche decennio».

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