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Cronaca

Casinò, c'è la pre intesa ma i sindacati sono spaccati. Rinviato il referendum tra i lavoratori

Accordo firmato da Cgil, Cisal e Rlc mentre restano fuori Cisl, Uil, Siam e Ugl. La questione più discussa resta quella dei premi: troppi soldi da sborsare se i dipendenti vincono i ricorsi

Accordo a metà per il Casinò di Venezia, con i rappresentanti dei lavoratori divisi e un referendum in ballo da indire nei prossimi giorni tra i dipendenti. C'è comunque la prima firma sul pre accordo del nuovo contratto stipulato tra Comune e azienda, ma solo con tre sigle: Slc Cgil, Snalc Cisal e Rlc. Restano fuori, per ora, Fisascat Cisl, Uilcom Uil, Siam e Ugl Terziario, in disaccordo con le condizioni indicate sul documento. La partita resta aperta e molto dipende, appunto, dai risultati della consultazione interna con cui tutti i diretti interessati, ovvero i dipendenti della casa da gioco, potranno esprimere il proprio parere. Sarà probabilmente - lo riportano i quotidiani locali - tra una decina di giorni.

Battaglia sui premi

La questione più spinosa è sempre quella dei premi, che dovrebbero essere ricalcolati per arrivare, nel giro di tre anni, a un maggiore equilibrio tra quelli dei dipendenti più anziani e quelli dei giovani. Ma intanto ci sono i ricorsi presentati in tribunale da coloro che chiedono il riconoscimento dei premi maggiorati: la clausola inserita nel nuovo contratto prevede che, in caso di vittoria dei contenziosi da parte dei lavoratori, si ridiscuta tutta la distribuzione dei premi. Questo perché l'azienda non potrebbe permettersi di sostenere una spesa così alta (la nuova cifra concordata più quella decisa dal giudice): si parla di almeno 3 milioni di euro in più. È questo il punto principale che Cisl, Uil e Ugl si rifiutano di accettare.

Amministrazione soddisfatta

L'assessore Michele Zuin, comunque, si dice soddisfatto di questa prima intesa che a suo parere permette di dare un futuro al Casinò. L'amministrazione comunale aveva fatto intendere che questa è l'ultima possibilità di accordo tra le parti, ma come si è visto l'appello non è stato raccolto da tutti i sindacati. Nei prossimi giorni, soprattutto in base al referendum, si capirà se è davvero una soluzione che accontenta la maggior parte delle persone coinvolte o se, invece, sarà necessario riaprire le trattative.

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