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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Casinò, nuova fase per i dipendenti: linea morbida, disposti alla trattativa

Si è tenuta venerdì l'assemblea di lavoratori e sindacati, in vista dell'incontro sul nuovo piano industriale con il sindaco Orsoni e l'ad Ravà, giovedì 3 maggio: basta con scioperi ad oltranza

Si è tenuta, venerdì 27 aprile, l’assemblea dei lavoratori del Casinò di Venezia, riuniti dalle organizzazioni sindacali, in vista dell’incontro con il sindaco Giorgio Orsoni e l’amministratore delegato Vittorio Ravà, giovedì 3 maggio sul nuovo piano industriale. La questione alla base dell’incontro, lo ricordiamo, è l’opposizione dei dipendenti allo scorporo – deciso in una delibera approvata lunedì 23 aprile in Consiglio comunale – dell’attuale società, controllata dal Comune, in due rami: la Cvm Spa, titolare degli immobili del Casinò (slot, tavoli verdi e personale) e la Cvm Gioco, concessionaria dei servizi.

Superato, pare, il muro contro muro che nelle scorse settimane aveva portato a scontri, scioperi e ulteriori sofferenze per le già piangenti casse della casa da gioco. La linea scelta da dipendenti e sindacati è ora quella morbida, l’idea è quella di aprire un confronto su un vero piano industriale di rilancio della società, con la disponibilità a discutere di flessibilità, ma non, tuttavia, di tagli o privatizzazione.

Malgrado il loro spirito di protesta sia stato in parte mitigato dalle garanzie offerte nella delibera sulla tutela dei posti di lavoro, i sindacati continuano a chiedere le dimissioni del management del Casinò e di Ravà, colpevole di non non aver previsto, due anni fa, la situazione critica che ha portato la Spa a dimezzare il suo contributo al Comune. La priorità rimane, comunque, convincere il Comune che la privatizzazione non è necessaria per rilanciare il Casinò e, per farlo, si è capito che la linea dura dello sciopero ad oltranza non è abbastanza efficace.

Intanto, per il processo di cessione, si attendono possibili candidati privati disposti a rilevare una casa da gioco i cui incassi sono in discesa libera (-25% gli incassi rispetto all’anno scorso). Necessari, poi, anche il preventivo via libera del ministero dell’Interno e il giudizio di un advisor finanziario capace di individuare i soci privati più appetibili nel mercato. La direzione punta, inoltre, a ridurre il costo del lavoro, per dare via ad un processo di rilancio che certamente non può più, a questo punto, essere rinviato.

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