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Cronaca

Scontro Cgil-Casinò: "Orsoni faccia chiarezza e richiami al dialogo"

Lettera del segretario veneziano del sindacato, Roberto Montagner, al sindaco per ripristinare un tavolo di trattativa tra il management e i lavoratori

"Chiediamo al sindaco chiarezza, confronto e rispetto degli impegni". Con queste parole il segretario della Cgil di Venezia, Roberto Montagner, e il segretario Slc-Cgil, Salvatore Affinito, chiamano in causa il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni sulla vertenza del Casinò. Una lettera, scritta a due mani, punta l'accento sulla preoccupazione per lo stato di agitazione dei lavoratori, che a febbraio avvevano organizzato uno sciopero mandando in tilt la casa di gioco di veneziana. 

"Le note agitazioni sindacali di inizio anno indette al Casinò - spiegano i due dirigenti sindacali nella lettera - hanno prodotto, come unico risultato tangibile, l’annullamento dell’incontro già fissato per il giorno 22 febbraio. Si è interrotto così, per motivi comprensibili, il canale comunicazionale che il sindaco, si era impegnato ad attivare, accompagnando i vari momenti decisionali del processo di sub concessione, con l’informazione e il confronto con tutte le organizzazioni sindacali".

"Quegli scioperi raggiungevano solo lo scopo di aggiungere difficoltà alle difficoltà della casa da gioco, compromettere le solidarietà fra lavoratori e di interrompere e impedire il confronto sindacale in essere. Infatti quel confronto, al di là di quali possano esserne gli esiti, anche grazie al contributo della nostra presa di posizione, è ripreso appena cessate le ostilità. Né migliore esito ha visto l’incontro che ha avuto, il 20 febbraio con tre segretari generali confederali, che avrebbe dovuto poi produrre la ricomposizione della sintesi confederale per superare le derive corporative manifestatesi al livello categoriale. Anche questo tentativo è rimasto incompiuto e non per responsabilità della Cgil".

"Il sindacato, confermando profonde riserve sulla privatizzazione, non è neanche disponibile a subire tale processo, qualora effettivamente avanzasse, senza entrare nel merito e ricercare tutti gli elementi utili a governarlo, nell’interesse dei posti di lavoro, come specificato nella delibera del 23 aprile 2012, ma anche della tutela del contratto aziendale di Lavoro, degli accordi conseguenti e dei diritti individuali e collettivi, come del resto già sancito nell’accordo del 2.8.2012 sulla cessione di ramo d’azienda. Ed è per questo che chiediamo al sindaco la puntuale attivazione preventiva dei processi di informazione e confronto sugli avanzamenti di tale processo (fasi politiche, fasi istituzionali, fasi procedurali, fasi tecniche)".

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