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Cronaca

Continua la querelle sul Casinò, Zuin: "I lavoratori comprendano i nostri sforzi"

"Senza l'operazione societaria - commenta il responsabile del Bilancio del Comune -, criticata dai sindacati, la situazione sarebbe precipitata con tutte le criticità conseguenti"

Fa appello al senso di responsabilità dei lavoratori, soprattutto giovani, l'assessore al Bilancio del Comune di Venezia, Michele Zuin, riguardo alla vertenza sul Casinò della città lagunare, in vista del Consiglio di mercoledì e dopo lo stato di sciopero proclamato dai sindacati per la stessa data (LEGGI ARTICOLO).

"L'amministrazione comunale -  commenta Zuin - si sta impegnando per dare un futuro alla società e ai suoi lavoratori. É fondamentale che tutti i dipendenti, specie quelli che hanno una prospettiva di lungo termine all'interno della Casa da Gioco, capiscano gli sforzi che stiamo facendo sia per risanare la società che per superare le differenze retributive generazionali. La nuova amministrazione comunale insediatasi nel 2015 ha dovuto affrontare fin dall'inizio del suo mandato la delicata e complessa situazione del gruppo del Casinò. E’ opportuno ricordare che l'assetto societario era strutturato per l'operazione di privatizzazione, approvata dall'amministrazione precedente nel 2013 - continua Zuin e spiega -. Alla società Cmv Spa erano stati attribuiti tutti i beni (Cà Vendramin, Cà Noghera, terreni del Quadrante, Palazzo del Casinò del Lido) e tutti i debiti del gruppo. Ciò al fine di mantenere in capo al Casinò di Venezia solo i rapporti di lavoro al fine di poterla cedere all'aggiudicatario della gara che sarebbe subentrato nella gestione".

Successivamente si fa marcia indietro sulla privatizzazione, spiega ancora l'assessore al Bilancio, "conformemente alle linee programmatiche del sindaco, Ligi Brugnaro, e con la volontà di rilanciare e valorizzare la Casa da Gioco. Per conseguire i predetti obiettivi di rilancio e di risanamento economico-finanziario si è previsto il conferimento da parte di Cmv Spa a CdiVG Spa del ramo d'azienda organizzato e funzionale alla gestione della Casa da Gioco, costituito da un insieme di beni, crediti e rapporti
 contrattuali comprendenti anche gli immobili di Ca' Vendramin e di Ca' Noghera, con relativi impianti e opere storico-artistiche, nonché dai terreni annessi alla sede di Ca' Noghera, potenzialmente utilizzabili per un ampliamento della stessa oltre alle connesse posizioni debitorie".

Da questa operazione, spiega Zuin, nè è conseguito non solo il "mantenimento della gestione del Casinò in capo al Comune, ma anche un avanzo di circa 9 milioni di euro nel bilancio di Cmv Spa che ha permesso di consolidare l'equilibrio economico della società capogruppo, e di capitalizzare la Casinò di Venezia Gioco Spa per un importo complessivo di 1,8 milioni, senza esborsi di denaro da parte del Comune".

"E' del tutto evidente conclude Zuin -  che se non ci fosse stata l'operazione societaria che le organizzazioni sindacali oggi criticano, il problema dell'equilibrio economico e patrimoniale della Casinò di Venezia Gioco Spa si sarebbe manifestato nel corso dei primi mesi del 2016, (infatti il patrimonio netto della Società era di soli 350 mila euro circa ) con tutte le conseguenti criticità. E' solo grazie alla sana gestione del bilancio 2016 del Comune che si sono create le condizioni per poter intervenire e mettere in riequilibrio la situazione economica approvando, per la prima volta dopo diciotto anni, un investimento strutturale (tra ricapitalizzazione e supporto finanziario all'investimento) di 7,5 milioni di euro nella sede della Casa da Gioco di Cà Noghera che, per merito del criticato conferimento, risulta essere di proprietà della società di gestione".

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