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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Donà di Piave

Il caso Cloe tiene banco, a scuola mercoledì arrivano gli ispettori

Si tratta di accertamenti disposti dall'ufficio regionale scolastico, che dipende dal ministero. Assessore Donazzan: "Vicenda in Parlamento"

Continua a tenere banco la vicenda riguardante Cloe, l'assistente scolastico transessuale che dalla scorsa settimana ha deciso di presentarsi in classe con parrucca bionda e abiti da donna. Se martedì, il giorno seguente allo scoppio mediatico della vicenda, il docente aveva incassato diversi attestati di vicinanza da parte di colleghi, dirigenza scolastica e studenti dell'istituto Scarpa-Mattei, il giorno seguente alla scuola superiore hanno bussato gli ispettori della Regione. O meglio, si tratta dei dirigenti tecnici dell'Ufficio scolastico regionale, l'ufficio periferico del Ministero dell'Istruzione. Dunque dipendono da Roma. La respponsabile ha chiesto di raccogliere la documentazione utile per far luce sul caso, com'era ampiamente prevedibile. Di conseguenza gli ispettori hanno ascoltato le versioni dei fatti delle varie parti in causa, prima di lasciare il plesso sandonatese. 

La querelle che ruota attorno a Cloe, però, sbarcherà anche in Parlamento. Lo annuncia l'assessore regionale all'Istruzione, Elena Donazzan, secondo cui sarà l'ufficio scolastico periferico del ministero dell'Istruzione a informare l'assessorato regionale alla Scuola sull'esito dell'inchiesta. Dunque a tutti gli effetti si tratta di una verifica di tipo ministeriale. 

"Come assessore - ha spiegato la Donazzan - non ho praticamente poteri se non quelli di indicare le linee guida del piano dell'offerta formativa e stilare il calendario scolastico modellandolo sui 200 giorni a disposizione. Un po' poco - ha ribadito - per rispondere al giusto sdegno dei genitori degli alunni che si sono trovati davanti un signore vestito da donna. L'assessorato è impotente davanti a certi fatti incontrollabili". Donazzan tuttavia una propria relazione l'ha scritta e inviata al senatore forzista Giovanni Piccoli affinché nei prossimi giorni possa presentare un'interrogazione parlamentare. "Il senatore - ha concluso - ha confermato di voler portare in aula il caso emerso a San Donà di Piave".

STUDENTI MEDI - "Dopo la scelta di Cloe Bianco di affermare la sua identità di genere, c'è chi ha lanciato l'allarme gender e ha subito affermato sdegno e parole di condanna, come quelle dell'assessore Elena Donazzan, che ha dichiarato che 'la professoressa è inadatta all'insegnamento, mestiere che necessita di stabilità personale per essere esercitato - dichiara il portavoce della rete Studenti Medi del Veneto, Jacopo Buffolo - La Rete degli Studenti Medi sostiene la libertà di espressione di genere, in quanto parte integrante e imprescindibile dell'individuo, che diventa tratto distintivo di qualsiasi persona. Questa caratteristica non influenza in alcun modo le competenze e la professionalità della persona e pertanto non giustifichiamo gli allarmismi che hanno seguito l'episodio".

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