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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Pagateci il tempo per indossare le divise", il giudice non è d'accordo

Due dipendenti del Casinò hanno fatto ricorso chiedendo che venisse considerato orario di servizio il tempo di "vestizione". Rigettata la richiesta di risarcimento dei costi di lavaggio

Due dipendenti del Casinò di Venezia sono stati condannati dal giudice del lavoro del Tribunale veneziano a risarcire le spese di lite a favore della Casa da gioco. I lavoratori erano ricorsi in Tribunale per vedere riconosciuto come lavoro retribuito il tempo impiegato a vestire e svestire le divise, per un periodo calcolato dal mese di marzo 2006 sino al 31 gennaio 2012, e per essere risarciti delle spese sostenute per la pulizia delle stesse, dal 1 marzo 2001 al 31 gennaio 2012.

 

Con sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Venezia Chiara Coppetta i due dipendenti sono stati condannati alla rifusione delle spese poiché, spiega la sentenza, "non vi è dubbio che i ricorrenti siano obbligati a indossare la divisa in riferimento al concetto di 'diligenza preparatoria' e che la stessa attività non postula alcun corrispettivo economico ulteriore a quello pattuito per la prestazione lavorativa nel suo complesso".

 

Questa conclusione, continua la sentenza, "è tanto più avvalorata dalla circostanza che, a fronte di un orario normale di lavoro di 40 ore settimanali valevole in via generale per tutti i lavoratori, i lavoratori del Casinò di Venezia hanno un orario di lavoro normale di 33 ore settimanali". La sentenza respinge anche la richiesta di rimborso economico per la pulizia della divisa, non avendo questa "funzione di tutelare l'integrità fisica del lavoratore né è volta ad eliminare o quanto meno a ridurre i rischi di infortunio o malattia connessi al lavoro svolto oppure a migliorare le condizioni igieniche dei lavoratori". (ANSA)

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