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Cronaca Caorle

Cavane abusive a Caorle, ora scattano sequestri e demolizioni

Già settimane fa il Comune aveva allertato i proprietari dei 78 ricoveri clandestini, ma solo in 22 hanno provveduto a far sparire tutto

Cavane e stalli acquei sotto sequestro nella laguna di Caorle: come riporta il Gazzettino, infatti, giovedì mattina gli uomini della guardia forestale di Treviso hanno fatto scattare un blitz in Valle Rotelle, finendo con il mettere i sigilli a decine e decine di ricoveri acquei completamente abusivi.

SENZA PERMESSI – In totale sarebbero 78 gli approdi “clandestini” ricavati lungo il canale Nicesolo, 22 dei quali abbandonati. L'intervento del Nucleo investigativo della Forestale e dai carabinieri di Portogruaro, con la collaborazione dell'ufficio Urbanistica del Comune di Caorle, è arrivato a conclusione di una più vasta attività di controllo, che aveva portato già nelle scorse settimane l'amministrazione a notificare a tutti i possessori delle varie cavane le notifiche di demolizione e le varie diffide. Ben 56 persone, però, sono risultate sorde agli appelli delle autorità e hanno lasciato tutto com'era. Ora l'ipotesi di reato per i proprietari dei ricoveri da pesca abusivi è quella di invasione di terreni demaniali, e di realizzazione o esecuzione abusiva di opere di manutenzione in area demaniale e nello spazio acqueo pubblico in assenza di autorizzazione paesaggistica e di titolo abilitativo edilizio. La situazione è peggiorata dal fatto che la laguna di Caorle risulta sito protetto e d'interesse comunitario: in questi casi le norme stringenti difficilmente lasciano scampo.

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