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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

25 aprile, festa della Liberazione e di San Marco: celebrazioni e interventi

Moraglia: «Il patrono di Venezia, protettore delle genti venete, ci doni coraggio». Zaia: «Momento per ricordare i valori patrimonio irrinunciabile del Veneto». In corso le cerimonie per i caduti della Resistenza. Brugnaro: «Il Comune di Venezia si unisce al resto del Paese per omaggiare coloro che combatterono per difendere la libertà»

Le facciate superiori di Ca' Farsetti e Ca' Loredan, a Venezia, e del Municipio e della Torre civica, a Mestre, illuminate con i colori della bandiera italiana. Il Comune celebra anche con questo simbolico segno (oltre che con i consueti appuntamenti in programma nel corso della giornata) il 76° anniversario della Liberazione. Al monumento alla Partigiana a Venezia e davanti al Municipio di Mestre si sono tenute stamattina le cerimonie per rendere omaggio ai caduti della Resistenza con il sindaco Luigi Brugnaro, la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano e il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. «Oggi l’Italia intera è chiamata a ricordare la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e anche il Comune di Venezia si unisce al resto del Paese per omaggiare tutti coloro che combatterono per difendere la libertà di un’intera nazione», ha detto il sindaco.

In questa festa del 25 aprile, ricorrenza del santo patrono di Venezia, San Marco, durante l'omelia della messa il patriarca Francesco Moraglia, cui ha partecipato il vicesindaco Andrea Tomaello, ha ricordato la conclusione della seconda guerra mondiale e l’inizio della ripartenza per il Paese, in un momento non facile. «Quest’anno abbiamo la gioia di tornare a celebrare la festa in presenza - ha detto -. Avere come patrono san Marco, per la città di Venezia e per le genti venete, è un onore e una responsabilità. Fu infatti discepolo ed evangelista e concluse la sua vita col martirio. San Marco, patrono di Venezia e protettore delle genti venete, interceda per noi e ci doni coraggio, prontezza e generosità».

La giornata è anche un momento per sottolineare i valori «patrimonio irrinunciabile del Veneto», ha detto il presidente della Regione Luca Zaia. «Settantasei anni fa anche nel Veneto la seconda guerra mondiale si concludeva e con la ritrovata libertà si apriva un cammino di riscatto e la via della ricostruzione. Un appuntamento pagato con molte vite e tante sofferenze che, oggi, ci impone di non dimenticare come nella nostra regione sia stata scritta una delle pagine più importanti della guerra di Liberazione. Oggi sembra ostacolata - ha continuato il presidente - dagli effetti della pandemia, che dopo più di un anno stiamo ancora fronteggiando e ci ha fatto contare in Veneto oltre 11.000 morti. È certo che ne usciremo. Per noi Veneti la festa della Liberazione coincide con quella del nostro patrono. Quest’anno la festa dell’Evangelista trova ulteriore significato per tutto il Veneto nei 1.600 anni di Venezia, un simbolo di identità storica, nel rispetto della libertà di tutti e delle regole, nel rifiuto di ogni prevaricazione, nei valori della civile convivenza e crescita collettiva».

Celebrazioni della festa della Liberazione

«Recuperiamo lo spirito di coraggio di quegli anni per uscire insieme dalla pandemia - ha esortato il sindaco Brugnaro a una festa della Liberazione caratterizzata ancora dalle disposizioni anti Covid -. Oggi celebriamo chi in quegli anni bui decise di resistere a costo della propria vita, per costruire un futuro di libertà. Oggi più che mai dobbiamo ritrovare quello spirito di coraggio». Il primo cittadino ha deposto una corona d'alloro in corrispondenza della lapide ai caduti davanti al Municipio di Mestre, insieme ai rappresentanti dell'Anpi e di Assoarma e di altre associazioni cittadine, mentre la presidente del Consiglio Damiano ha omaggiato il monumento alla Partigiana.

Si è rinnovata anche quest'anno l'iniziativa dell'amministrazione comunale per raccogliere gli interventi delle autorità che, da tradizione, sarebbero intervenute nelle piazze o nei campi cittadini in occasione del 25 aprile. Un progetto cui hanno partecipato, oltre al sindaco Brugnaro, il presidente di AssoArma di Venezia e Mestre, Gaetano Fasulo, la ricercatrice Iveser (in rappresentanza di Anpi sezione "Sette Martiri" di Venezia e di Anpi sezione "Erminio Ferretto" di Mestre, di Iveser e di Anppia) Elena Cadamuro, il segretario generale di Cisl Venezia Paolo Bizzotto (a nome di Cgil, Cisl e Uil di Venezia), e il presidente della Comunità ebraica di Venezia, Dario Calimani. «La storia ci ha insegnato che - ha concluso il sindaco - di fronte a ogni avversità i veneziani hanno saputo fare squadra, e uscirne vincitori. E così sarà anche questa volta».

«Oggi più che mai dobbiamo ricordare cosa è stato il 25 aprile - scrive la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis, a nome anche dei colleghi del gruppo Pd Veneto Giacomo Possamai, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni -. Una ritrovata libertà conquistata grazie al sacrificio generoso di uomini e donne, uniti pur nelle diversità dal comune obiettivo di riscattare il Paese e ridare dignità agli italiani. Un sacrificio a cui tutti dovremmo rendere omaggio, perché è lì che ha le radici la nostra Costituzione. Uomini e donne che hanno combattuto per lasciare ai loro figli e nipoti uno Stato più giusto fondato sui valori di pace, solidarietà e uguaglianza, mettendosi alle spalle un periodo terribile. Oggi come allora servono le energie di tutti per far ripartire l’Italia, come ha detto il capo dello Stato Mattarella, Sergio Mattarella».

Alle 18, sempre domenica, è stato organizzato l'evento "Parole e musica in piazza nel giorno della liberazione", in ricordo del partigiano Erminio Ferretto nell'omonima piazza mestrina con gli interventi di Maria Cristina Paoletti presidente dell'Anpi (associazione nazionale partigiani), Mestre il partigiano Mario Bonifacio, Michele Boato dell'associazione "Adesso, per la democrazia diretta, ecologica, solidale, ora!".

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