rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Mira / Gambarare

Esumano i resti del padre, ma sparisce l'urna con le ceneri della madre a Gambarare

La famiglia Cagnin chiede giustizia rivolgendosi a Studio 3A. Ruspa in azione il 29 dicembre a Mira. Una delle figlie: "Quando sono arrivata là mi hanno detto che non c'era nulla"

Esumano i resti del padre, perdono le ceneri della madre: sconvolte le figlie e gli altri familiari. La vicenda viene riportata da Studio 3A, realtà specializzata in risarcimenti civili. Tutto sarebbe accaduto il 29 dicembre scorso al cimitero di Gambarare di Mira. Le sorelle Annalisa e Renata Cagnin, residenti a Mira, ricevono la lettera dal Comune che la salma del papà Gino, deceduto nel 1991, sarà esumata il 29 dicembre. All’interno della tomba a terra dove l’uomo è sepolto, sopra la sua testa e protetta da un pozzetto, c’è anche la teca con le ceneri della moglie, Livia Bottacin, scomparsa nel 2011 e cremata. Le figlie hanno voluto riunirli fin da subito e sono state autorizzate a riporre provvisoriamente l’urna della mamma nella tomba del papà, in attesa di spostarli entrambi nell’ossario dopo l’esumazione di quest’ultimo. "Che le ceneri fossero lì non c'è dubbio - dichiara Studio 3A in una nota - nella lettera del Comune di Mira, che riceve anche l’impresa, lo si specifica chiaramente". 

Il giorno stabilito Annalisa Cagnin si reca in cimitero, ma quando arriva la società incaricata è già avanti con i lavori: gli operai hanno già rimosso la lapide, aperto la tomba e scavato con una ruspa per arrivare alla cassa. Sono già pronti a consegnarle le ossa del padre, ma quando la signora chiede di avere anche l’urna con le ceneri della madre, cadono dalle nuvole. “Ma quale urna, qui non c’è nulla”.

“Oltre allo shock, ciò che più mi ha infastidito è che inizialmente l’addetto si ostinava a non credermi, a dispetto della lettera del Comune che certificava chiaramente la presenza dell’urna – racconta la donna – Sta di fatto che le ceneri mancavano all’appello e non si sa come possa essere sparita una teca a forma di pallone ovale di una certa grandezza e con il talloncino del nome sopra”. Il timore dei parenti è che pozzetto e urna siano stati travolti dalla scavatrice e le ceneri disperse nel terreno rivoltato.

Le sorelle Cagnin, il fratello e gli altri famigliari si recano subito in municipio, e lo faranno più volte, chiedono spiegazioni. Scongiurano i funzionari preposti a recuperare l’urna, ricevono mille scuse e la garanzia che la ditta incaricata cercherà e ritroverà le ceneri, ma ad oggi dei resti di Livia Bottacin non vi è alcuna traccia. “Abbiamo aspettato fino a fine gennaio, poi abbiamo detto basta, ora andiamo per le vie legali”, continuano le due sorelle, le quali per avere giustizia si sono rivolte, attraverso la consulente Elisa Sette, a Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che si è già attivata per dar loro una risposta e che si rivarrà presso il Comune di Mira e l’impresa appaltatrice dei servizi cimiteriali.

“Qui non si tratta di marciarci sopra, il risarcimento in sé non ci interessa e avremmo molto più piacere che trovassero le ceneri di nostra madre – concludono Annalisa e Renata Cagnin nella nota – Quello che è successo, tuttavia, è un fatto troppo grave sotto il profilo morale e affettivo, oltre che assurdo, per poterci passare sopra. Qui stiamo parlando del fatto che molto probabilmente non riusciremo più a riavere tutto ciò che ci restava di nostra mamma e a far riposare le sue ceneri accanto ai resti di nostro padre, come avrebbero voluto in vita. E’ un danno e una ferita incalcolabile: chi ha sbagliato deve pagare”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Esumano i resti del padre, ma sparisce l'urna con le ceneri della madre a Gambarare

VeneziaToday è in caricamento