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Cronaca

Vaccini, due medici segnalati per esenzioni dubbie. Corsa ai tamponi per il green pass

Sono specialisti che la Fimmg ha segnalato all'ordine. Il doppio controllo, comunque, rende difficile l'ottenimento di green pass fasulli. Scassola: «Irremovibili nel condannare questi comportamenti e prendere provvedimenti»

I primi giorni con obbligo di green pass per lavoratori fanno registrare un aumento delle assenze per malattia e anche alcuni casi molto dubbi di rilascio di certificati di esenzione dal vaccino. «Il problema emerge ogni volta che ci sono situazioni di questo tipo - conferma il dottor Maurizio Scassola, segretario della Fimmg (federazione medici di base) Venezia - e i dati mostrano che l'aumento di certificati di malattia in questi giorni c'è, anche se relativamente limitato: tra il +6 e il +12 per cento, secondo i calcoli dell'Inps». Si tratta, probabilmente, di persone contrarie al vaccino e al green pass che cercano dei sotterfugi per sottrarsi al lavoro e quindi all'obbligo di vaccinarsi o sottoporsi a tampone. Da questo punto di vista Scassola ricorda le difficoltà, per il medico, di verificare con assoluta sicurezza che il paziente non stia mentendo: «Naturalmente il paziente va visitato di persona, ma nel momento in cui segnala dei dolori che il dottore non ha modo di constatare in modo oggettivo (ad esempio un forte mal di testa o una colica addominale) alla fine bisogna fidarsi di ciò che dice».

Falsi certificati di esenzione

Diverso è il caso di due medici veneziani (non di base, ma specialisti) che avrebbero rilasciato certificati "discutibili" di esenzione dal vaccino anti Covid a pazienti che, in realtà, non presentano reali condizioni di controindicazione. È stata la Fimmg a segnalare i casi all'ordine dei medici. «Questi professionisti - spiega Scassola - hanno attestato che alcuni loro pazienti non possono vaccinarsi, indicando motivazioni non conformi con quelle previste dall’istituto superiore della sanità. Su questo - prosegue - non abbiamo tentennamenti: il medico ha il dovere di certificare in un ambito di legalità e chi lo fa al di fuori delle regole commette un grave danno e un illecito. Come sindacato e come ordine la nostra condanna è irremovibile». Si tratta di medici che stanno continuando ad operare regolarmente e che quindi non rientrano tra quelli (58 in totale, nella provincia di Venezia) che sono già stati sospesi per essersi rifiutati di sottoporsi al vaccino.

Doppio controllo

Anche con i certificati falsi in mano, comunque, è improbabile che pazienti non idonei riescano a ottenere un green pass perché l'idoneità all'esenzione è sottoposta a un ulteriore controllo da parte del Sisp, il servizio di igiene e sanità pubblica dell'Ulss. Il dottor Giovanni Leoni, presidente dell'ordine dei medici veneziani, conferma che al momento l'ordine di Venezia non ha segnalazioni di rilascio di green pass "fasulli". Resta il problema dell'atteggiamento di alcuni utenti che fanno forti pressioni sui medici di famiglia proprio per ottenere esenzioni dalla vaccinazione. «In certi casi - dice Scassola - i pazienti si sono presentati con lettere firmate da avvocati, con evidenti intenzioni intimidatorie, cercando di forzare la decisione del medico».

Impennata di tamponi

Sono comunque casi limite, fortunatamente pochi. La grande maggioranza di chi non vuole vaccinarsi sta ricorrendo all'effettuazione di tamponi periodici per ottenere il green pass necessario per andare sul luogo di lavoro. Così, come prevedibile, si è registrata un'impennata del numero di tamponi eseguiti: nel fine settimana l'Ulss 3 ne ha fatti tra i 9 mila e i 10 mila al giorno, quasi il doppio rispetto a quanto avveniva in precedenza. Su questo fronte anche le farmacie stanno lavorando parecchio e, negli ultimi giorni, si osservano lunghe code di gente in attesa del test.

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