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Cronaca

Chiese invase dai turisti durante la messa. Rabbia di parroci e fedeli

Il problema è sentito in quasi tutte le chiese veneziane, non bastano i cartelli multilingua piazzati agli ingressi. C'è anche chi sale sull'altare

Entrano a qualunque ora, spesso e volentieri durante la messa, e pretendono di visitare la chiesa infischiandosene della funzione religiosa in corso. Disturbano i parrocchiani, irritano i fedeli, parlano a voce alta e si dilettano con la macchina fotografica. Come riporta La Nuova Venezia, quello delle chiese invase da turisti senza rispetto a Venezia è un problema molto sentito, soprattutto nei luoghi religiosi più ricchi di capolavori artistici.

A farsi portavoce del malcontento di molti sacerdoti ci pensa don Angelo Costantini, vicario foraneo di Cannaregio e parroco a San Marcuola, Sant’Alvise e San Girolamo. Proprio San Marcuola è una delle chiese più colpite dall’invasione di turisti, che a carnevale sono anche entrati tranquillamente in maschera durante la messa. Senza ritegno e senza rispetto. Volevano vedere “L’ultima cena” di Jacopo Tintoretto, fregandosene dei fedeli che erano lì per la messa.

Il problema riguarda quasi tutte le chiese veneziane. Agli ingressi ci sono sempre catelli che indicano il divieto di visitare la chiesa durante le funzioni religiose, ma vengono continuamente ignorati. E così spesso capitai ai sacerdoti o ai fedeli tentare di riportare la situazione all’ordine. Don Angelo ha raccontato che a Sant’Alvise un turista ha pensato addirittura di salire fino all’altare, per ammirarlo durante la messa. E i fedeli, come detto, spesso si adoperano come volontari per chiedere silenzio o per ricordare che c’è una funzione religiosa in corso. Servirebbe un servizio apposito di questo genere, ma quasi nessuno può permetterselo.

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