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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Chioggia

Chioggia alla protesta del settore balneare a Roma

Gebis: «Una piazza piena di operatori pronti a difendere le loro imprese e gli investimenti fatti per anni». Sib-Confcommercio: «Chiediamo la possibilità di continuare a operare e garantire occupazione nei nostri territori»

Anche Gebis (Associazione gestori stabilimenti balneari di Chioggia, Sottomarina e Isolaverde) alla protesta del settore balneare a Roma, oggi 10 marzo, «Una giornata importante - ha detto il presidente, Gianni Boscolo Moretto - abbiamo visto una piazza piena di operatori pronti a difendere le loro imprese e gli investimenti fatti per anni e con sacrificio. Tutta la politica si è espressa con grande solidarietà verso il comparto, ma la vera battaglia si vince nelle sedi parlamentari. Lì non ci saranno proclami, slogan o belle promesse, ma voti. Lì si vedrà chi vuol davvero dare sostegno a un comparto che è asse portante per l’economia nazionale»

«A Roma in piazza 5.000 persone oggi, in rappresentanza di tutte le aziende del turismo balneare di Italia», osserva Leonardo Ranieri, vicepresidente nazionale del Sib-Confcommercio e presidenza di Cisa camping. «Il Veneto e Chioggia erano presenti per testimoniare quanto la partita che si sta giocando sia fondamentale. Il turismo basato sul regime di concessione demaniale deve essere salvaguardato. Chiediamo certezza, chiediamo la possibilità di continuare a operare e garantire occupazione nei nostri territori. Il Governo deve rendersi conto che le aziende turistiche, siano stabilimenti balneari, campeggi, darsene, alberghi in concessione, devono poter continuare a operare per il bene del Paese. Non siamo aziende a cui dare lo sfratto senza aver valorizzato quanto investito e quanto dato in questi decenni. Non possiamo accettare nessuna norma che non parta da questi presupposti».

«I rappresentanti delle imprese balneari che stanno manifestando a Roma hanno ragione - ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia - Si rischia di abbattere uno degli asset più forti del turismo italiano», esprimendo il suo appoggio alle associazioni di categoria dei balneari Sib e Fiba, in mobilitazione a Roma. «L’ho detto e non cambio idea – prosegue Zaia - solo riconoscendo il valore aziendale e l’indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l’offerta balneare di qualità, nazionale e della costa veneta in particolare. Non siamo mai stati contrari alle gare, ma riteniamo che sia necessario garantire l’ammortamento e la valorizzazione dell’esperienza professionale: elemento imprescindibile per scrivere il futuro delle concessioni demaniali. Parliamo di un patrimonio materiale e immateriale che dal 2024 rischia di essere perduto, cancellando così una pagina importante delle nostre spiagge e la forza del nostro turismo ricreativo».

Per il presidente, «lasciare al gestore storico una sorta di avviamento di impresa è un riconoscimento del lavoro fatto. Parliamo di un comparto composto da oltre 660 insediamenti che versa allo Stato oltre 10 milioni di euro di canone all’anno. Non è assolutamente accettabile che nel provvedimento sulle concessioni approvato dal Governo compaia solamente il concetto residuo di ammortamento. In Veneto gli imprenditori hanno sempre investito milioni di euro nelle proprie attività, fonte di reddito per sé e le loro famiglie, per questo la Regione intende continuare a fare la sua parte chiedendo una correzione della norma».

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