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Cronaca

Chisso deve rimanere in cella? Visitato da un medico in carcere

I pm che hanno indagato sul caso Mose hanno nominato un cardiologo per valutare se le sue condizioni siano compatibili con la reclusione

Servirà aspettare giovedì per capire se le condizioni dell'ex assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso siano compatibili con il carcere. I pubblici ministeri del pool che ha indagato sullo scandalo Mose hanno infatti nominato un cardiologo per valutare lo stato di salute dell'ex rappresentante della Giunta Zaia, arrestato per corruzione al pari dell'ex titolare di Palazzo Balbi Giancarlo Galan, che mercoledì ha trascorso il giorno del suo compleanno al carcere di Opera. Chisso  è finito in manette il 4 giugno scorso e da allora si trova recluso nel penitenziario di Pisa.

Da più parti si sono levate voci (compreso dal Consiglio regionale del Veneto) che chiedono una sua scarcerazione per motivi di salute. Il legale difensore, l'avvoccato Antonio Forza, aveva presentato lunedì al procuratore aggiunto Carlo Nordio, che coordina i sostituti Stefano Buccini, Paola Tonini e Stefano Ancillotto, l'istanza di ritorno in libertà proprio per questo motivo. Nel tardo pomeriggio di mercoledì, dunque, gli accertamenti sanitari. Sulla cui base si deciderà il da farsi. La richiesta di scarcerazione del suo assistito Antonio Forza l'ha formulata più volte, a partire dal Riesame, e in più sedi perché Chisso un anno fa, quando era ancora assessore, era stato colto da infarto ed esami recenti avrebbero dimostrato un aggravarsi dello stato di salute che potrebbe comportare la necessitù di un intervento chirurgico.

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