rotate-mobile
Stato di agitazione / Scorzè

AkzoNobel chiude a Scorzè: 46 dipendenti a rischio licenziamento

A comunicarlo sono i sindacati, che sono subito entrati in sciopero: «È un dramma sociale e familiare enorme». La cessazione delle attività è programmata a giugno

AkzoNobel, multinazionale specializzata nella produzione di vernici e rivestimenti, annuncia la volontà di chiudere il proprio stabilimento a Peseggia, nel comune di Scorzè. «L'azienda ha deciso di fermare le produzioni e, in tempi stretti, di licenziare 46 dipendenti», spiegano i sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl in una nota congiunta. Il licenziamento collettivo coinvolgerebbe tutti i lavoratori della parte operativa e logistica, mentre i 9 addetti del reparto commerciale dovrebbero essere ricollocati altrove. Le attività a Peseggia, in base a quanto annunciato, termineranno a giugno.

La preoccupazione è forte: «Siamo venuti a sapere oggi (18 gennaio, ndr) di questa gravissima scelta finanziaria imprenditoriale, e siamo certi non sia una decisione fatta nell’ultimo periodo, ma che da tempo l’azienda aveva in mente». I sindacati, come spiegato da Davide Stoppa della Filctem, hanno subito convocato un'assemblea con i lavoratori, che si è tenuta alle 13, e poi dichiarato lo stato di agitazione. Nel pomeriggio i dipendenti hanno scioperato per 4 ore.

«Si tratta di un sito storico - riepilogano i sindacati - nato negli anni Settanta come azienda padronale, con il nome Icla, e poi assorbito nei primi del 2000 da AkzoNobel, che conta varie sedi operative in Italia e all'estero». «È incredibile e vergognoso - continuano - come una multinazionale sana a livello finanziario decida di licenziare 46 dipendenti, provocando un dramma sociale e familiare enorme. Ricordiamo quando avevamo chiesto di non esternalizzare attività che, con la chiusura del sito di Codogno, andavano perse, e avevamo richiesto che fossero portate a Peseggia e non all’estero. Quella scelta era per noi un segno chiaro della loro strategia, da noi criticata».

La manovra non sarebbe dovuta a una crisi di vendite ma più probabilmente alla scelta di accentrare le attività altrove, nello stabilimento principale di Malmö, in Svezia: «C'è stata forse una perdita dei volumi - spiega Stoppa - ma l'annuncio della chiusura non era atteso, è stato un fulmine a ciel sereno. Quello di Peseggia è un sito strutturato, con macchinari e professionalità, operante in un settore che funziona. Vogliamo capire, quindi, se ci sono altre società disposte a subentrare per non chiuderlo». I sindacati hanno annunciato l'intenzione di attuare nei prossimi giorni «ogni tipo di iniziativa per portare a conoscenza della questione tutti i livelli istituzionali territoriali, regionali e nazionali, al fine di trovare soluzioni per salvaguardare i dipendenti, le loro famiglie e le produzioni nel nostro paese».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

AkzoNobel chiude a Scorzè: 46 dipendenti a rischio licenziamento

VeneziaToday è in caricamento