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Cronaca San Michele al Tagliamento / Malafesta

Cinghiali radioattivi al cesio 137, battute di caccia anche nel Veneziano

Attivati gli agenti della polizia provinciale di Treviso, Venezia e Belluno nella zona di Malafesta per abbattere alcuni capi da sottoporre ad analisi. L'allarme era partito dal Piemonte

Era scoppiato l'allarme qualche giorno fa, quando tracce di cesio 137, erano stati rilevati nella lingua e nel diaframma di 27 cinghiali abbattuti nel comprensorio alpino della Valsesia, in provincia di Vercelli, Piemonte. Ora la preoccupazione scatta anche a Venezia. E ora più che mai, lontano da stimoli gastronomici, è "caccia al cinghiale". La polizia provinciale si sarebbe attivata per battere le terre della zona di Malafesta, con l'ausilio dei colleghi trevigiani e bellunesi.

Nel mirino del Ministero della Salute, dei carabinieri del Nas e del Noe, ci sarebbero i cinghiali con un valore di cesio 137 oltre la soglia prevista dal regolamenti in caso di incidente nucleare. E quello di riferimento è Chernobyl. A Vercelli sono stati analizzati campioni di capi abbattuti nel 2012/2013. Nel Veneziano è insorta la Federazione italiana della caccia, Fidc, il cui presidente locale, Luciano Babbo, si sarebbe infuriato per non essere stato messo al corrente della battuta di caccia posta in essere da uomini delle tre province venete: "Dovevano informarci - avrebbe detto Babbo -. Noi siamo i più attrezzati per eventi di questo genere. In più sono stati pagati uomini di tre Province per fare il lavoro di cacciatori abilitati e iscritti alla federazione".

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