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Cronaca

In seicento senza lavoro, Cisl ora chiede il sostegno della Regione

Per quelli di Montefibre e Vinyls gli ammortizzatori sociali sono finiti, il sindacato ora chiede la proroga della cassa integrazione per Pansac

Altri 600 lavoratori a casa. Nonostante le parole incoraggianti del presidente dell'autorità portuale Paolo Costa, le aziende a Porto Marghera sono ancora in crisi nera: almeno secondo Massimo Meneghetti, segretario della Femca-Cisl veneziana. Eppure, come riporta il Gazzettino, secondo l'osservatorio sul porto nel 2014 i dipendenti sono cresciuti di 2440 unità.

Non solo, secondo Costa c'è addirittura carenza di manodopera. Ma non è per niente d'accordo la Cisl che, dati alla mano, spiega che solo nel settore chimico 600 lavoratori di Montefibre, Vinyls e Pansac sono ora per strada: per 200 dipendenti delle prime due aziende, chiuse da anni, sono finiti gli ammortizzatori sociali e dal primo gennaio è iniziata la mobilità. La Pansac è stata invece smembrata e riavviata, con contestuale diminuzione degli occupati.

Non mancano comunque i dati positivi, specie nelle aziende nate dal disgregamento della Pansac: alla Polimira di Mira sono stati ripresi al lavoro 160 dipendenti, più del previsto. La Polirama di Marghera, invece, ne occupa al momento 12. Dalla vecchia ditta restano fuori 370 persone, che sono in cassa integrazione: ma sta per finire. La Cisl ha tirato in ballo la Regione, nella speranza di ottenere per i lavoratori una proroga entro giugno.

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