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Cronaca

Città Metropolitana, tutti pazzi per Venezia. "Ora serve coordinamento"

La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto commenta le ricenti richieste dei Comuni del padovano e rodigino di unirsi al progetto. E raccomanda una regia istituzionale della Regione

Circa la decisione di alcuni comuni delle province di Padova e di Rovigo di passare alla futura città metropolitana di Venezia, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha dichiarato: "Prendo atto dell’interesse manifestato da diversi comuni della provincia di Padova, e da altri della provincia di Rovigo, di passare alla città metropolitana di Venezia. Ne prendo atto e mi fa piacere, perché è da tempo che sostengo, in tutte le sedi – dal convegno di ieri organizzato a Ca’ Foscari sulla spending review, alla conferenza annuale di Confindustria Venezia - che è quanto mai necessario e opportuno estendere la riflessione sulla città metropolitana oltre ai confini della provincia di Venezia, superando quella linea geografica che sembra ormai obsoleta, perchè non tiene conto di quei fattori unificanti che dovrebbero essere alla base della costituzione di questa nuova entità. Fermarsi agli attuali confini provinciali, significa perdere l’opportunità di sviluppo e rilancio dell’economia del territorio, a partire per esempio dal turismo e dalle nostre spiagge, che deve oggi tener conto necessariamente della laguna, e che condividiamo con Rovigo, ed inoltre deve considerare i distretti industriali, e la cultura, che possono essere sostenuti attraverso importanti sinergie con il territorio di Padova e oltre – e infine tenendo conto delle infrastrutture e dei servizi che possono essere sviluppati, a favore ancora della produzione agricola e vitivinicola, che vede queste province già apparentate aldilà dei confini amministrativi. In sintesi, una città metropolitana che sia veramente volano dello sviluppo e dell’economia regionale. Per queste ragioni riprendo alcune riflessioni.

 


"Non penso che un allargamento della città metropolitana di Venezia debba interessare solo Padova, Cadoneghe, Montegrotto e Abano Terme, o Porto Tolle e Rosolina - prosegue la Zaccariotto - Questi amministratori hanno colto l’opportunità, la convenienza di una nuova geografia, ma mi permetto di evidenziare che proprio questa manifestazione d’interesse, arrivata a pochi giorni dalla scadenza dei termini e dalle decisioni governative, costituisce il migliore esempio di ciò che da mesi ho sostenuto, ovvero che prima di individuare il contenitore andrebbe definito il contenuto, ovvero le sinergie da realizzare, i nuovi collegamenti, le risorse, a partire dalla Regione, che invece si è espressa lasciando tutto come prima, non andando incontro alle esigenze dei territori, non ascoltando gli amministratori locali.  Oggi più che mai è necessario che noi tutti lavoriamo assieme, e che la Regione del Veneto si assuma oneri e onori di guidare un processo di trasformazione, di ridisegno dei territori e degli enti che li governeranno. Se uniti potremo chiedere non solo al governo, ma a tutti i nostri rappresentanti in Parlamento, di agire per realizzare un qualcosa di realmente valido, che funzioni, utile per i cittadini e per la nostra economia".
 

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