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Cronaca

"Combattente italiano dell'Isis ucciso a Kobane, un veneziano"

Ad affermarlo il giornalista Toni Capuozzo sulla propria pagina Facebook: "Sarebbe stato ucciso il 3 febbraio scorso, nome Francesco"

Una notizia che arriva da lontano e per questo motivo difficile da verificare. Secondo il giornalista Toni Capuozzo un combattente di origini veneziane sarebbe stato ucciso a Kobane, in Siria, per mano di una donna cecchino che stava combattendo le milizie dell'Isis. Il giovane, dunque, nel recente passato si sarebbe arruolato nelle file delle truppe fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi, imbracciando le armi e andando a combattere in Medio-Oriente.

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"Fonti dello Stato Islamico annunciano sui social network la morte di un italiano - dichiara Capuozzo, una notizia ripresa anche dal Tg di La7 - L’uomo era conosciuto con il nome di battaglia di Abo’u Izat Al-islam e si era unito alle forze dello Stato Islamico da circa due mesi quando sarebbe rimasto ucciso ai primi di febbraio da forze peshmerga". Dunque la notizia viene in primis annunciata da fonti dell'Isis, secondo cui il presunto ihadista era originario di Venezia: "La morte risalirebbe al tre febbraio e ad ucciderlo sarebbe stato un cecchino curdo donna", conclude il giornalista, che sottolinea in un secondo post (con tanto di foto) che il nome di battesimo del miliziano sarebbe Francesco.

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Dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico la Farnesina si è chiusa nel più stretto riserbo. Nessuna conferma ufficiale di ciò che già i Peshmerga kurdi scrivevano il 3 febbraio scorso su Twitter. Allo stesso modo Questura e Prefettura stanno cercando di verificare eventuali corrispondenze con quanto filtra dai media vicini allo Stato Islamico. Kobane del resto è diventata negli ultimi mesi una città simbolo della resistenza kurda: sono stati diversi gli esponenti dei centri sociali veneziani, compreso uno dei leader Tommaso Cacciari, che hanno deciso di raggiungere la città siriana al confine la Turchia per aiutare la resistenza contro l'avanzata dell'Isis. Ora, però, si scopre che è possibile che anche dall'altra parte della barricata potrebbe esserci stato un giovane lagunare pronto a imbracciare le armi per ideali ben diversi. E' anche possibile, in assenza come detto di conferme ufficiali, che il foreign fighter ritratto nella foto possa essere un cittadino straniero che ha vissuto per qualche periodo nel Veneziano. Ma ci sarebbe quel nome, "Francesco", su cui continuano le verifiche degli esperti.

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