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Martedì, 26 Settembre 2023
Cronaca

Cambio di strategia per concludere il Mose? "Fine del Consorzio e palla in mano allo Stato"

Il governo starebbe pensando di chiudere la fase di commissariamento e mettere tutto in campo al Provveditorato. Fase d'emergenza conclusa. Tutto sarà deciso dal ministro Delrio

Si potrebbero profilare lo scioglimento di fatto del Consorzio Venezia Nuova e l'apertura di una nuova fase della costruzione del Mose. Lo riporta il Corriere del Veneto, secondo cui a breve potrebbe scriversi la parola fine sul commissariamento affidato a Francesco Ossola e Giuseppe Fiengo, le cui competenze passerebbero al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Una mini rivoluzione attraverso cui lo Stato potrebbe decidere di giocare in prima persona le partite della conclusione dell'opera idraulica e della sua gestione. Un'ipotesi cui starebbe lavorando il governo. 

Cambio di strategia

I primi segnali del possibile cambio di prospettiva sarebbero giunti nei giorni scorsi, quando il presidente dell'Anac, l'Associazione nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha dichiarato che l'anomalia del Consorzio Venezia Nuova dovrà essere risolta in maniera politica, decidendo se ci siano le condizioni per andare avanti. Al Corriere del Veneto il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ha parlato in maniera ancora più chiara, affermando che converrebbe "la conclusione del commissariamento". Dopo le sentenze di primo grado del processo il governo considererebbe conclusa la fase di gestione dell'emergenza generata dalla "grande retata" dello scandalo Mose, iniziando a pensare anche alla futura gestione della grande opera. In questo senso si starebbe pensando a un'autorità con tutte le istituzioni al suo interno che decida quando debbano essere alzate le dighe mobili. C'è anche la questione manutenzione sul tavolo. 

Nuovo commissariamento

La decisione dovrà essere presa dal ministro dell'Infrastrutture, Graziano Delrio, di concerto con Cantone. Per evitare contenziosi da parte delle aziende si eviterà uno scioglimento del Cvn, ma si sta ragionando su un nuovo commissariamento in capo all'Ex magistrato alle acque. Il primo commissariamento venne ufficializzato il 29 ottobre 2014 dal prefetto di Roma e ha portato negli ultimi mesi al risanamento dei bilanci e a una maggiore trasparenza.

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