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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Concorsone della scuola nel mirino dei docenti: "Non è meritocratico"

Sono 3.189 a Venezia i professori impegnati tra lunedì e martedì nei test di preammissione al concorso. Vicende di precarietà si intrecciano alle lamentele sulle conoscenze richieste

Tutte storie di precarietà, più o meno disperate. Il "Concorsone" che tra oggi e domani vedrà impegnati 3.189 professori del Veneziano diventa anche possibilità di scoprire uno spaccato della situazione in cui versa il mondo della didattica in Italia. E le storie non mancano. Da D.F., il cui contratto a Vicenza scade alla fine dell'anno e che poi non sa dove andrà a insegnare, a chi invece ha fatto domanda di poter sostenere la prova in Veneto pur essendo impiegato a tempo determinato in Sicilia: "Una possibilità di emigrare", spiega il 42enne.

Vicende simili a tante altre. Come una 36enne di Mira che si ritrova a dividersi tra una scuola di Dolo e una di Castelfranco Veneto. E per molto tempo sarà così. Con la responsabilità di duecento studenti da educare. Tutti si sono trovati nell'aula informatica del liceo classico Franchetti di corso del Popolo, per affrontare le fatidiche cinquanta domande decise dal ministero. Solo il 39,1% dei candidati nel turno delle 9 di mattina di lunedì ha superato la prova in Veneto. E solo il 77% si è presentato effettivamente.

Nel mirino finisce la prova in sé, tacciata di essere poco meritocratica e degna della "Settimana Enigmistica". Un giudizio pressoché unanime espresso da chi usciva dopo aver sostenuto la prova. Coinvolte nel test le scuole Luzzati, Pacinotti, Franchetti, Stefanini, Bruno, Morin e Zuccante a Mestre, Lazzari e Galilei a Dolo e Majorana a Mirano.

Qui un caso particolare: a una delle candidate dopo aver compilato le risposte sarebbe "sparita" la videata, senza avere la possibilità di ricontrollare il test. Migliaia le persone coinvolte, di ogni età. Con domande non facili, soprattutto per chi è preparato nelle materie scientifiche e si è ritrovato quesiti specialistici di tutt'altra natura. Stesso concetto anche per chi insegna materie umanistiche.

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