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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Cgil, Cisl, Uil e Confindustria Venezia ritrovano l'intesa per puntare dritto allo sviluppo

Di nuovo allo stesso tavolo le parti sociali con l'intesa di lunedì, alla ricerca di soluzioni condivise per attrarre investimenti, migliorare la competitività e favorire l’occupazione


Di nuovo attorno allo stesso tavolo Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, Cgil Metropolitana di Venezia, Cisl Venezia, e Uil Veneto, lunedì al Vega, dov'è stato sottoscritto il patto e istituita una “Cabina di regia permanente” per attrarre investimenti sul territorio, migliorare la competitività delle imprese e favorire l’occupazione.
 

Un nuovo inizio per le parti sociali del territorio

L’accordo ha lo scopo di mettere in campo azioni comuni per consolidare e strutturare le imprese esistenti, rendere attrattivo il territorio metropolitano e accrescerne l’occupazione, in un’ottica di una positiva cultura del lavoro e dell’impresa, della formazione e della riqualificazione professionale.
L’accordo è stato firmato da Paolo Bizzotto - segretario generale Cisl Venezia, Gerardo Colamarco - segretario generale Uil Veneto, Vincenzo Marinese, presidente Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, e Enrico Piron - segretario generale Cgil Metropolitana di Venezia, per sviluppare, sia in termini economici che sociali, l’area della Città Metropolitana di Venezia, attraverso: azioni congiunte finalizzate a favorire la crescita e l’attrazione di investimenti locali, nazionali ed internazionali, iniziative in grado di sviluppare l’occupazione, la difesa e la valorizzazione delle professionalità, della positiva cultura del lavoro e del conseguente riconoscimento sociale del lavoro e dell’impresa, anche attraverso la formazione e la riqualificazione professionale, l’inserimento lavorativo e una gestione efficace dell’incontro domanda e offerta. Una prospettiva contrattuale, anche coinvolgendo la filiera, correlata al miglioramento della produttività e alla competitività delle imprese, che possa permettere un miglioramento retributivo e di welfare, lo sviluppo dell’occupazione e della professionalità dei lavoratori.

“Cabina di regia permanente”

 Avrà l’obiettivo di promuovere tutte le iniziative che salvaguardino le peculiarità del territorio, costruire percorsi condivisi che affrontino le problematiche inerenti la legalità e la regolarità del lavoro e sostenere, presso gli enti competenti e i ministeri, progetti di re-industrializzazione legati allo status di area di “crisi complessa” e “non complessa”, incluse le iniziative volte ad attrarre risorse pubbliche nazionali e comunitarie.
 
Paolo Bizzotto, segretario generale Cisl Venezia, ha dichiarato: “Un patto che indica su quali cardini debba incentrarsi lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Azioni congiunte per la crescita occupazionale e produttiva, per l’inserimento al lavoro con la gestione della domanda e dell’offerta, per un lavoro di qualità con la valorizzazione della professionalità e la formazione continua. Nuovi ambiti contrattuali che permettano miglioramenti di produttività nelle imprese da trasformare poi in aumenti retributivi e di welfare per i lavoratori. Un impegno congiunto su legalità, regolarità, sicurezza, modalità degli appalti per un lavoro di qualità in una azienda di qualità.”

"Fermare la fuga di cervelli"

Gerardo Colamarco, segretario generale Uil Veneto, ha commentato: “La nascita di questa cabina di regia è un fatto estremamente positivo: dopo anni di contrapposizione, è un bene che ci si muova tutti nella stessa direzione, con l’obiettivo di agganciarci a questa timida ripresa in modo organico, programmato e non estemporaneo. Le azioni da mettere in campo sono molte, ma il nostro fine ultimo deve essere quello di garantire nuova occupazione, sia attraverso la riqualificazione di chi è stato espulso dal ciclo produttivo, sia attraverso agevolazioni per l’assunzione di giovani. Il Veneto ha pagato in questi anni uno scotto molto alto sul fronte della fuga di cervelli, dobbiamo fare di tutto perché le nostre menti più brillanti restino qui. Non posso non fare un cenno a Porto Marghera: Uil Veneto ha celebrato proprio qui il suo ultimo congresso regionale, perché crediamo che il polo industriale, sia all’interno della città metropolitana che di tutta la regione, possa rappresentare un fondamentale volano per lo sviluppo, per la ricerca e appunto per l’occupazione, sia diretta che indotta.”

"Unire le forze"

“L’accordo che abbiamo firmato oggi – ha dichiarato il presidente di Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese –, rappresenta un punto d’inizio importante e saprà dare un nuovo impulso al nostro territorio. Con questa firma, il mondo del lavoro ha riconosciuto il fatto che è necessaria un’unità d’intenti che passa attraverso la progettualità e la condivisione di idee e valori. Il rapporto tra imprese e lavoro è indissolubile perché attraverso l’impresa si genera lavoro e attraverso le persone si valorizzano le imprese; concetti essenziali, che accompagnano il grande senso di responsabilità di tutte le parti sociali che oggi hanno sottoscritto il Patto. Con i sindacati apriremo fin da subito una discussione fattiva sui temi dell’ultimazione delle bonifiche a Porto Marghera, sul futuro di zona franca e Zes per potenziare le opportunità manifatturiere del territorio e attrarre nuove realtà, anche basate sulla green economy, sulla ricerca, sull’industria 4.0, nonché su processi di filiera. È arrivato il momento di unire tutte le forze per valorizzare il nostro tessuto industriale e renderlo strategico.”
 
Enrico Piron, segretario generale Cgil Metropolitana di Venezia, ha concluso: “Questa intesa rappresenta l’inizio di un percorso interrotto da troppo tempo. Contiene elementi innovativi e strategici sui quali incardinare le direttrici dello sviluppo del nostro territorio. Si parla di legalità, di qualità del lavoro, di lotta al massimo ribasso negli appalti e di aperture verso nuove forme di contrattazione che sempre più si rivolgano a platee ampie di lavoratrici e lavoratori magari facenti parte anche della stessa filiera produttiva. Questo accordo sancisce che lo sviluppo del nostro territorio deve generare lavoro di qualità e che ogni programmazione futura dovrà necessariamente avvenire rispettando il criterio della compatibilità tra i fattori presenti.”

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