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Cronaca

Trasporti, case ed energia pulita: per 2 mila residenti vengono prima del Bosco dello sport

La consultazione organizzata da Terra e Acqua, e le 2.100 risposte. «Non dare per scontato l'orientamento dei cittadini, specie in momenti storici così difficili. Un metodo che ha ricompattato tutta l'opposizione»

Più di 2 mila persone del centro storico, delle isole e della terraferma veneziana, se in questo momento potessero suggerire alle istituzioni come investire un certo ammontare di risorse pubbliche, consiglierebbero per lo più: la produzione di energia pulita, case e il potenziamento dei servizi di trasporto. A seguire, la riduzione della tassa Irpef e il Bosco dello sport. A dirlo sono i risultati di una consultazione che si è svolta realmente. È stata organizzata una decina di giorni fa dal gruppo consiliare Terra&Acqua, e attraverso alcuni punti di raccolta delle opinioni dei residenti, nella città d'acqua, a Mestre e a Marghera, ha sondato l'orientamento di 2.100 persone, in circa 6 giorni escluse le feste di Pasqua. «Non è stato un referendum per promuovere o bocciare il progetto del Bosco dello sport, lo scopo non era quello di opporsi al piano - spiega il capogruppo di Terra e Acqua, Marco Gasparinetti -, ma di far partecipare le persone alle scelte in un momento storico così delicato». Nella consultazione, alla domanda: "in quali di questi obbiettivi consideri prioritario investire", sono state date 5 possibilità di riposta anche a scelta multipla: edilizia residenziale pubblica, Bosco dello sport, produzione di energia fotovoltaica, riduzione dell'Irpef e miglioramento del trasporto pubblico. 

Tutto è partito dalle commissioni che hanno trattato il progetto metropolitano di realizzazione del Bosco dello sport a Tessera, con i fondi del Pnrr, meno di un mese fa. Un complesso per lo sport professionistico e amatoriale voluto dal Comune, che vale un investimento di 283 milioni di euro, di cui 93 dal Pnrr, 78 dall'avanzo libero di bilancio disponibile con il rendiconto 2021 (dove sono avanzati 91 milioni), 17 milioni dalla legge speciale, e 95 milioni dall'accensione di mutui da parte del Comune. Un piano che richiede una variazione del piano degli interventi e del piano di assetto del territorio, e un nuovo piano regolatore comunale. Ottenuto circa due settimane fa il via libera di giunta, il disegno arriva domani, giovedì 21 aprile, in Consiglio comunale per ottenere un indirizzo per la partecipazione del sindaco, Luigi Brugnaro, alla conferenza di servizi. Un iter che ha tempi stretti, visto che punta a ottenere le risorse europee, dopo il via libera del ministero dell'Interno che dovrebbe arrivare il 26 aprile. 

«Dalla consultazione poplare, o bilancio partecipato, innanzitutto è emerso che, sulle questioni che contano, l'opposizione seppur formata da gruppi molto diversi tra loro, si ricompatta - prosegue Gasparinetti - E poi che quello di consultare i cittadini senza dare per scontato che un'opinione, una volta data, resti sempre la stessa, è un metodo condiviso». Molte le forze politiche al Candiani a Mestre mercoledì sera ad affiancare Gasparinetti nella presentazione dei risultati: il Movimento 5 Stelle, che ha condiviso il percorso di Terra e Acqua, con Sara Visman e la senatrice Orietta Vanin; il Partito Democratico, con la capogruppo Monica Sambo e i consiglieri Alberto Fantuzzo, Giuseppe Saccà e Paolo Ticozzi; Venezia è tua, con la consigliera Cecilia Tonon, Verde Progressista del consigliere Gianfranco Bettin. Domani, prima del Consiglio alle 12, il consigliere Giovanni Andrea Martini di "Tutta la città insieme!" ha organizzato a Ca' Farsetti un flash mob e una conferenza stampa per dire: «No a 300 milioni di soldi pubblici per lo stadio. Bisogna dimostrare in modo chiaro all’Amministrazione che non si possono spendere 300 milioni di denaro pubblico per fare uno stadio, anziché per risollevare la città. I cittadini hanno bisogno di case a prezzo calmierato e di un servizio di trasporto pubblico efficiente. Di tutto questo si sa poco perché le commissioni e i consigli comunali continuano a tenersi da remoto, di fatto limitando la partecipazione delle persone».

«Il Comune ha deciso di destinare 283,5 milioni di investimenti pubblici per la cittadella dello sport, di cui quasi 200 milioni dal bilancio del Comune di Venezia. Ma come potevano essere utilizzate queste risorse? Per aiutare il mondo del lavoro e delle imprese, per contrastare l'inquinamento e puntare sulle energie rinnovabili, per intervenire con decisione finalmente su Porto Marghera, per sostenere una filiera importante per Venezia come quella culturale, per potenziare i servizi socio-sanitari, per investire nella residenza da anni sotto finanziata, per migliorare il trasporto pubblico, per abbassare l'Irpef e aiutare le famiglie più in difficoltà, per progetti diffusi di rigenerazione urbana - scrive Sambo - Seppur tutti auspichiamo la costruzione di una cittadella dello sport, è giusto domandarsi se è qui che dobbiamo concentrare le risorse pubbliche e del bilancio comunale, in particolare in questo periodo di forte difficoltà per la città».

Ecco cosa hanno detto i 2.100 partecipanti alla consultazione di Terra e Acqua. Migliorare l'efficienza del trasporto pubblico locale è un'opzione su cui investirebbero, in prima battuta, tutti i residenti di Murano, Burano e del Lido. La terraferma vorrebbe spendere soldi pubblici prima di tutto per produrre energie rinnovabili in questo momento (Mestre e Marghera), nei sestieri veneziani invece, (tutti tranne San Polo, dove fra le 5 possibilità prevale il miglioramento del trasporto pubblico locale) la prima cosa da fare è investire nell'edilizia residenziale pubblica.

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