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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cresce il numero degli studenti positivi al Covid, 16 focolai nelle scuole

Nel territorio dell'Ulss 3 ci sono attualmente 96 ragazzi positivi. Selle del Sisp: «Non è colpa della scuola, i ragazzi hanno un'intensa attività sociale. Se fosse per la vita in classe, troveremmo molti più casi secondari»

Aumentano i contagi in Veneto, con picchi di 1000 nuovi casi di Covid registrati nelle giornate di giovedì e venerdì, ma la quarta ondata assume contorni differenti rispetto alle precedenti. Bambini e ragazzi in età scolare, tra i 6 e i 18 anni, infatti, cominciano ad avere un'incidenza maggiore sui nuovi positivi.

«La scuola nella prima ondata non è stata colpita, - ha spiegato oggi Federica Boin, dirigente del Sisp dell'Ulss 3 - perché i ragazzi erano a ridosso delle vacanze di Carnevale e poi sono andati subito in Dad. Nell'ultima ondata tra aprile e maggio di quest'anno, invece, c'è stato maggior impulso alle vaccinazioni anche nelle categorie meno fragili e le scuole, pian piano, sono andate a terminare» con l'inizio delle vacanze estive.

Ora, nel territorio della "Serenissima", si assiste, così come per le altre aziende sanitarie, ad una crescita importante di positivi tra gli studenti. Ad oggi si contano 16 focolai scolastici e i numeri rispetto allo scorso mese sono decisamente più "importanti". Il 14 ottobre, infatti, c'erano 22 scuole interessate da positività al virus, per un totale di 30 classi, oggi il numero degli istituti è salito a 56 e quello delle classi a 73. I bambini e ragazzi positivi sono 96, rispetto ai 31 di 30 giorni fa.

Se lo scorso mese erano le scuole primarie quelle maggiormente "segnate" dai contagi «ora l'incidenza è mista, - ha proseguito Boin - e non c'è grande differenza tra alunni delle elementari o delle superiori». Cresce anche il numero dei ragazzi in quarantena, con un'incidenza pressoché raddoppiata: dai 5 al giorno dello scorso mese, si è passati a 10, con il totale degli studenti "confinati" a casa che ha toccato quota 380, rispetto ai 112 di metà ottobre.

Gli sforzi del Sisp dell'Ulss 3 sono quotidiani, perché l'obiettivo è quello di garantire il più possibile la continuità scolastica. Per questo è costante il tracciamento dei nuovi positivi e tempestiva la quarantena nei casi necessari. «La scuola non è l'origine di tutti i mali, - ha quindi precisato Vittorio Selle, direttore del Sisp - perché la classe è solo uno dei 'contenitori' in cui vivono i ragazzi, molto attivi sul fronte sociale. Se fosse colpa della scuola, dove si indossa la mascherina e si mantiene il distanziamento, troveremmo molti più casi secondari».

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