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Cronaca

Contrabbando di sigarette tra l'Est Europa e il Regno Unito: a Mestre il centro di smistamento

La tratta illegale è stata scoperta dai finanzieri di Venezia, che hanno sequestrato 8 quintali di sigarette e denunciato quattro persone

La guardia di finanza di Venezia ha sequestrato oltre 8 quintali di sigarette di vari marchi, privi del sigillo del Monopolio di Stato, che avrebbero fruttato sul mercato illegale almeno 150mila euro.

L'indagine è partita da un'operazione dei finanzieri del 2° Nucleo metropolitano, che hanno intercettato un corriere all’atto di consegnare dei pacchi in un condominio nel centro di Mestre. All’interno c'erano confezioni di sigarette per 240 chili che provenivano dall’estero ed erano indirizzate a dei nominativi di fantasia.

I successivi approfondimenti hanno portato a individuare il vero destinatario della merce, poi sottoposto a perquisizione: nella sua abitazione i finanzieri hanno trovato altri 535 chili di sigarette, nascoste in scatole a doppio fondo. Attraverso il tracciamento del canale degli acquisti, inoltre, gli investigatori hanno individuato altre due spedizioni, per ulteriori 40 chili di merce.

Gli elementi raccolti fanno supporrte l'esistenza, a Mestre, di uno snodo di smistamento delle sigarette tra vari Paesi dell’est Europa (Polonia, Romania e Bielorussia) ed il Regno Unito: in sostanza il trafficante mestrino, di nazionalità moldava, avrebbe ricevuto i carichi dal suo paese di origine, con cadenza periodica, grazie ad un’organizzazione criminale composta da tre soggetti stranieri e uno italiano. Il prodotto veniva custodito nell’abitazione di Mestre giusto il tempo necessario a modificare gli imballi per il successivo invio, nuovamente tramite corrieri, in Inghilterra. Un sistema ben collaudato, dunque, che veniva attuato con l'utilizzo di documenti d’identità falsi.

Una volta arrivate a destinazione, le “bionde” sarebbero state pagate dagli acquirenti accreditando le somme su un conto corrente di una banca londinese. Il transito intermedio attraverso l’area veneziana, secondo le ricostruzioni investigative, sarebbe servito ad eludere i controlli doganali effettuati nel Regno Unito nei confronti di prodotti provenienti dai Paesi dell’est Europa.

Le quattro persone ritenute responsabili del commercio illegale sono state denunciate per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, con l’aggravante della transnazionalità, oltre che per i reati di sostituzione di persona e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

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