Quasi tutti i lavoratori impegnati nello stabilimento sono risultati irregolari. Un terzo, secondo la guardia di finanza, addirittura competamente in nero. Le fiamme gialle hanno messo nel mirino uno stabilimento balneare di Porto Santa Margherita in cui, tra le 23 posizioni lavorative esaminate, 18 sono risultate non a norma.

Una percentuale molto elevata, al cui interno poi ci sono casi differenziati l'uno dall'altro. Diversi operatori sarebbero stati assunti a part-time, ma lavoravano a tempo pieno. Altri, invece, avrebbero comunque lavorato più di quanto messo nero su bianco nei contratti, o con mansioni diverse. Poi, in 7 casi, c'era chi era completamente "in nero". E' il caso anche di un cittadino albanese risultato privo di permesso di soggiorno in Italia (poiché scaduto).

Quest'ultimo è stato denunciato al pari del datore di lavoro, non nuovo a sanzioni comminate in passato dalla Direzione provinciale del lavoro. I controlli da parte della sezione operativa navale e della tenenza della Finanza di Caorle sono scattati quest'estate e si sono conclusi in queste settimane: serviva contattare tutti i lavoratori dello stabilimento, per esempio. Trattandosi di stagionali non un'operazione facile. Nei confronti del titolare, che ha sui 50 anni, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 15mila euro. Questi risultati non sono un caso isolato a Caorle: nell'arco del 2016 gli uomini del servizio navale delle fiamme gialle hanno controllato 14 aziende, accertando 39 posizioni lavorative irregolari.