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Cronaca Dolo

"Il Gioco d'azzardo è una malattia" Debiti e strozzini, una via crucis

E' sempre più allarmante il fenomeno dei giocatori compulsivi, tante testimonianze a Dolo al convegno con volontari, ex giocatori ed esperti

“Il gioco d’azzardo è una vera e propria malattia, qualcosa che prende piano piano il sopravvento e non si riesce più a controllare”. Le storie sono tante e tutte diverse tra loro, ma su questo concetto sono tutti d’accordo. Un tunnel buio fatto di debiti, ossessioni e relazioni umane rovinate. Un fenomeno spaventoso raccontato, come riporta Il Gazzettino, giovedì in una serata pubblica organizzata dai Comuni della Riviera del Brenta al Cinema Italia di Dolo.

Sono intervenuti giocatori ed ex giocatori compulsivi, amici e famigliari, volontari delle associazioni e medici esperti nel settore. Tutti con un unico obiettivo: descrivere l’allarmante fenomeno e spiegare come si può provare ad uscirne. “Quando ci si rende conto di ciò che sta succedendo ormai è troppo tardi, e ci si trova sommersi dai debiti” ha raccontato un genitore appartenente alla Gam-Anon, che riunisce familiari e amici di giocatori compulsivi. C’è chi per questa malattia ha perso il lavoro, chi si è allontanato dagli amici e dalla famiglia, che si è trovato immerso nei debiti e per giocare si è “bevuto” pure la liquidazione.

“Mio figlio non parlava quasi più, si era chiuso in sé stesso, non sapeva dove sbattere la testa e per i debiti si è pure rivolto agli strozzini. Ne è uscito prima che potesse finir male” ha raccontato un altro genitore. Molte testimonianze sono arrivate pure dall’associazione Giocatori Anonimi, che dopo Mestre ha aperto un punto di ritrovo pure a Dolo, e dai vertici del Dipartimento per le Dipendenze dell’Ulss 13. Da Dolo sono partiti anche molti messaggi positivi, con i tanti racconti di chi è riuscito a superare quel tunnel. Serate simili saranno presto organizzate anche nei Comuni del Miranese.

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