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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Un tesoro in vecchie lire: impiegato veneziano cambia 35 milioni

L'Adico presenterà richiesta alla Banca d'Italia: il tempo stringe, ma fino al 28 gennaio è ancora possibile convertire la vecchia cartamoneta in euro

Circa 35 milioni di lire, è questo l'importo record che un impiegato veneziano per il quale l’ufficio legale dell’Adico chiederà la conversione in euro alla Banca d’Italia. Sono una ventina infatti le persone che si sono rivolte all’associazione per “approfittare” della sentenza della Corte Costituzionale del 5 novembre scorso, con la quale si è di fatto aperta la possibilità di riconvertire le lire in euro fino al prossimo 28 gennaio.

Fra queste, anche un ragazzo che, a suo tempo minorenne, ha trovato circa 7 milioni di lire mentre riordinava lo studiolo del nonno defunto, e una famiglia che ha recuperato una cifra simile mentre restaurava la casa della zia deceduta qualche mese prima. In generale, gli iscritti all’associazione devono convertire somme che variano fra i 5 e i 10 milioni di vecchie lire.

“La sentenza della Corte ha aperto la strada per la riconversione – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico –. Ora chi è in possesso di vecchie lire ha la possibilità di trasformarle in euro fino al prossimo 28 gennaio. Il diritto, definito dalla sentenza, parla chiaro e dà ragione alle tante battaglie portate avanti dalle associazioni dei consumatori come la nostra. C’è ancora spazio per recuperare soldi che sembravano ormai senza alcun valore”.

L’ufficio legale dell’Adico già a partire dalla prossima settimana presenterà alla Banca d’Italia le richieste dei singoli detentori di lire che si sono rivolti all’associazione. “E’ necessario fotocopiare le banconote – prosegue Garofolini – perché così vuole la Banca d’Italia. Nei prossimi giorni partiranno le richieste formali di riconversione. Come già ricordato, il tempo stringe perché, secondo quanto stabilito dai termini della prescrizione, la finestra per chiedere il cambio delle lire in euro si chiude il 28 gennaio e da quel momento in poi non si potrà fare più nulla. Chi vuole usufruire di questa opportunità però deve affrettarsi”.

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