In incognito al Pala Expo: il coro della Fenice ringrazia i sanitari con mezz'ora di concerto
I 70 cantanti si sono finti vaccinandi in attesa della terza dose. A mezzogiorno si sono alzati in piedi e si sono esibiti per mezz'ora a sorpresa
Si sono mescolati alle persone in attesa di ricevere la vaccinazione, poi, all'improvviso, si sono alzati in piedi e hanno cantato per circa mezz'ora, a sorpresa, tra lo stupore e la commozione generale. Il Coro della Fenice ha voluto ringraziare così, oggi, i sanitari dell'Ulss 3. Solo una firma sul tabellone elettronico (che indica agli utenti in attesa il loro turno), ha svelato durante il canto la loro identità.
Alcuni componenti del coro si sono poi realmente vaccinati, compreso il sovrintendente del gran teatro la Fortunato Ortombina: «Il centro vaccinale con tutto il personale sanitario e il coro della Fenice hanno fatto di questo flashmob il concerto più emozionante di tutta la mia vita e carriera», ha commentato.
«L'inno nazionale esploso a sorpresa con le voci magiche del Coro - ha detto il direttore generale dell'azienda sanitaria, Edgardo Contato - ci ha fatto venire i brividi. Non ci poteva essere ringraziamento più nobile e più toccante. La Fenice che rinasce dalla cenere è il simbolo più bello della nostra speranza: vaccinandoci, possiamo vincere la sfida contro il contagio e rinascere finalmente, insieme ad una vita normale e piena».
Alle voci del Coro si sono mescolati gli applausi delle centinaia di persone in attesa nel più grande hub vaccinale del Veneto. Il "Va' pensiero", a cui si sovrapponeva il continuo suono delle chiamate alla vaccinazione, ha portato il ringraziamento della Fenice e della Città di Venezia a tutti gli operatori del Servizio sanitario veneto rappresentato dall'assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, e a tutti coloro che sul territorio nazionale, operatori e cittadini insieme, vivono la lunga sfida della campagna vaccinale. «Oggi siamo nuovamente sotto assedio. - ha detto l'assessore - Solo noi lo sappiamo, solo il personale sanitario che lavora ininterrottamente ormai da 21 mesi lo sa: il sacrificio, la fatica quotidiana e il dover rinunciare anche a momenti in famiglia».
«Penso che questo straordinario gesto rimarrà nella storia del Covid, - ha commentato il presidente della Regione, Luca Zaia - e non solo in Veneto e in Italia, perché la Fenice, che ringrazio, è un’istituzione di caratura mondiale e la situazione che si è creata grazie al suo coro è uno straordinario messaggio di gratitudine, ottimismo, resilienza. Quando tutto sarà finito, perché finirà, questo grazie in musica e canto resterà un ricordo indelebile di come il popolo veneto abbia saputo affrontare con ogni mezzo, compresi il cuore e la fantasia, questa brutta pagina di storia dell’umanità, di un sentimento troppo raro come la gratitudine, gratitudine che oggi rivolgo al Sovrintendente Ortombina e all’intera Fenice».