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Cronaca

Gli aggiornamenti sui casi di coronavirus in provincia di Venezia | DIRETTA

Il bollettino del 19 marzo registra oltre 3700 positivi nella regione, di cui oltre 500 veneziani

Sono 3751 i casi accertati di persone positive al coronavirus nel Veneto, secondo il bollettino diffuso la sera del 19 marzo da Azienda Zero. In provincia di Venezia sono 501 (una cinquantina in più rispetto a ieri), mentre in quella di Padova sono 901, a Treviso 670, a Verona 718, a Vicenza 455, a Belluno 168, a Rovigo 56. È stabile da diversi giorni il cluster di Vo'. Altri 53 positivi hanno il domicilio fuori regione, mentre 147 devono ancora essere assegnati a un territorio. Infine, 10.124 persone risultano in isolamento domiciliare in tutto il Veneto: è la somma dei positivi più i loro contatti.

Ecco, invece, i dati relativi ai pazienti con Covid-19 che sono ricoverati negli ospedali della provincia di Venezia: sono 181, di cui 50 in terapia intensiva. All'Angelo di Mestre sono ricoverate 54 persone, al Civile di Venezia 17, a Mirano 16, a Dolo 52, a Jesolo 38. Il bollettino riporta un decesso a Mestre e uno a Venezia.

L'importante aumento dei ricoveri a Dolo e Jesolo è legato anche al fatto che questi due ospedali, assieme a Villa Salus a Mestre, sono stati scelti dalla Regione come "Covid hospital": significa che una parte dei pazienti del territorio, oltre ai nuovi casi, viene trasferita lì.

Anche oggi pubblichiamo ora per ora, su questa pagina, gli aggiornamenti sulla diffusione del virus.

Aggiornamenti live

Ore 19

  • Bollettino aggiornato: 181 persone ricoverate negli ospedali Veneziani. Un uomo anziano deceduto a Mestre
  • Un appello: «Dai reparti Covid, a Mestre e Dolo, il personale non riesce a muoversi per prendere una bottiglietta d'acqua o qualsiasi altra bevanda: invitiamo i commercianti, magari della grande distribuzione, a donare bottigliette d'acqua o quant'altro a infermieri, operatori e medici»

Ore 18

  • I Comuni stanno prendendo nuovi provvedimenti per limitare gli spostamenti dei cittadini (LEGGI)
  • La denuncia. Richiesta di rimborso alle famiglie da 2 case di cura: «Per aggravio dei costi da Covid» (DETTAGLI)

Ore 17

  • Tamponi a tutto il personale dell'Ulss 4 (LEGGI)

Ore 15

  • La situazione nelle farmacie, tra rischi e difficoltà (LEGGI)
  • Altri sei pazienti affetti da Covid-19 sono stati trasferiti dall'Angelo di Mestre a Villa Salus: si aggiungono ai 4 già accolti ieri nel reparto attrezzato a malattie infettive. Villa Salus è uno degli ospedali adibiti a "Covid Hospital". «Le operazioni di inserimento sono andate bene», ha detto il primario dell'unità operativa Mauro Schiesaro

Ore 14

  • Ancora denunce per chi trasgredisce le regole (LEGGI)

Ore 13

  • Bottacin: «Già partita la distribuzione delle mascherine, arriveranno in tutti i comuni veneti» (DETTAGLI)

Ore 12

  • Parla il primario di malattie infettive dell'Ulss 3: «A Venezia pazienti in età avanzata e sfida doppia» (LEGGI)

Ore 10

  • Bollettino regionale aggiornato: 168 ricoverati negli ospedali veneziani

CONSIGLI

  • I 50 libri e graphic novel da leggere in quarantena (DETTAGLI)
  • I 100 (e più) film da guardare in quarantena (DETTAGLI)
  • Le serie tv da guardare in quarantena (DETTAGLI)

APPROFONDIMENTI

In generale, il dato a cui fare attenzione è quello dell'importante aumento dei ricoveri avvenuto negli ultimi dieci giorni, un dato che probabilmente continuerà a salire. Sono numeri preoccupanti perché i pazienti ricoverati richiedono cure particolari e prolungate, l'impiego di spazi e strumentazione specialistica, grandi sforzi da parte del personale ospedaliero già sovraccarico di lavoro. La Regione sta lavorando per creare nuovi posti letto, che sono limitati, e soprattutto per acquisire la strumentazione specialistica necessaria, che scarseggia. È necessario, per limitare il più possibile la diffusione del virus e quindi i ricoveri, che tutti rispettino la regola di uscire di casa solo per lo stretto indispensabile, evitando di entrare a contatto con altre persone.

Ospedali in difficoltà

Con il passare dei giorni è cambiato il rapporto tra il numero dei ricoverati in terapia intensiva e quello dei pazienti in area non critica. Nei primi giorni quasi tutte le persone colpite dal virus erano già gravemente malate per patologie pregresse e per tutte loro è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva. In queste ore, invece, si vede "il volto reale" dell'epidemia, con una grande quantità di persone inizialmente sane che vengono infettate e sviluppano sintomi simili a quelli di una grave influenza. Questi pazienti vengono curati nelle aree "non critiche": molti guariscono, grazie alle cure e al naturale decorso della malattia, ma ci vogliono diversi giorni. Altri, invece, possono peggiorare.

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