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Sabato, 20 Aprile 2024
La sentenza

Due funzionari dell'Agenzia delle entrate condannati a pagare 5 milioni di risarcimento

Lo ha stabilito una sentenza della Corte dei conti sulla base degli accertamenti del nucleo di polizia economico-finanziaria. Erano coinvolti in un'indagine del 2017 che portò a scoprire un sistema di tangenti per concedere "sconti" illeciti sulle cartelle esattoriali

La Corte dei conti di Venezia ha condannato un ex dirigente e un ex direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Venezia al risarcimento complessivo di oltre 5 milioni di euro. L'istruttoria è collegata a un'indagine del 2017 relativa a un giro di corruzione nel quale erano coinvolti funzionari, finanzieri e imprenditori: in sostanza, gli addetti alla riscossione delle tasse avrebbero ricevuto denaro da una serie di imprenditori in cambio di "sconti" illegittimi sulle loro cartelle esattoriali. All'indagine erano seguiti diversi arresti e poi il processo, nel quale i due dirigenti delle Entrate erano stati condannati per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.

Successivamente il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Venezia, con la collaborazione della stessa Agenzia delle entrate, ha svolto gli accertamenti contabili che hanno consentito di ricostruire con precisione il giro economico delle tangenti. Ora la Corte dei conti ha condannato gli ex funzionari al pagamento di 4,768 milioni di euro a titolo di risarcimento, insieme ad altre spese: rispettivamente 180mila e 100mila euro per i danni d'immagine, 43mila e 30mila euro per i danni da disservizio. I funzionari potranno comunque ricorrere in appello.

L'inchiesta aveva accertato come gli addetti alla riscossione delle tasse venissero pagati dagli imprenditori per "sgonfiare" gli importi delle imposte dovute. Dunque, funzionari pubblici corrotti per favorire titolari d'impresa: un calderone da cui tutti riuscivano a trarre il proprio vantaggio. Sotto indagine erano finiti 6 imprenditori, 3 funzionari dell'Agenzia, 2 commercialisti, 2 ufficiali della guardia di finanza, un appartenente alla commissione tributaria regionale per il Veneto e 2 dirigenti di una compagnia assicuratrice veronese. L'operazione era sfociata in un blitz eseguito nel giugno 2017 dal Nucleo di polizia tributaria di Venezia: vennero eseguite 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ai domiciliari.

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